eGovernment: Italia tra i primi Paesi Ue per disponibilità, qualità e innovazione di servizi per la PA digitale

di Raffaella Natale |

A piè di pagina le Slides del Convegno ‘Italia Digitale. Valori e opportunità per il mondo scientifico e le imprese ICT’.

Italia


PA digitale

Il livello di innovazione della pubblica amministrazione italiana continua a crescere. Nell’indagine “European eGovernment Benchmarking 2010” la Commissione europea ha infatti attestato che l’Italia è tra i Paesi con i migliori risultati in tema di eGovernment: prima per disponibilità e seconda (al 99% dell’indicatore) per qualità e innovazione dei 20 servizi prioritari per i cittadini e le imprese. Inoltre la disponibilità telematica dei servizi prioritari ha raggiunto il 100% (era il 69% nel 2009), contro una media europea che si ferma all’82%. La qualità dei servizi offerti è al livello più alto per la quasi totalità dei 20 servizi prioritari: insieme a Germania, Svezia e Portogallo, l’Italia è al 99% rispetto alla una media EU27 che si assesta a circa l’89%.

 

Da novembre 2008 a oggi sono stati attivati servizi innovativi che oggi sono una realtà per i cittadini e per le imprese: da Reti amiche a Linea Amica, dalla creazione del portale vivifacile.gov.it (servizio di comunicazione integrata con la PA che dà l’accesso ad aree tematiche differenti: la scuola, la salute, la previdenza, la mobilità, il fisco) alla messa a regime del sistema elettronico di trasmissione telematica all’INPS dei certificati di malattia di 17 milioni di lavoratori dipendenti, fino ad arrivare alla diffusione di milioni di PEC (Posta elettronica certificata) fra i cittadini e le imprese. Nello stesso arco temporale sono stati sottoscritti 170 protocolli d’intesa per favorire la diffusione dell’innovazione con PA centrali e locali, con imprese e associazioni.

 

Il Ministro per la PA, Renato Brunetta, intervenendo al Convegno ‘Italia digitale” organizzato a Roma da DigitPa (Leggi Articolo), ha anche ricordato che lo scorso 25 gennaio è entrato in vigore il nuovo Codice dell’Amministrazione digitale (CAD), che introduce un insieme di innovazioni normative che vanno a incidere concretamente sui comportamenti e sulle prassi delle amministrazioni e sulla qualità dei servizi resi. Il decreto legislativo n. 235/2010 si basa sui principi dell’effettività della riforma (sanzionando le amministrazioni inadempienti) e degli incentivi all’innovazione della PA: dalla razionalizzazione della propria organizzazione e dall’informatizzazione dei procedimenti, le pubbliche amministrazioni ricaveranno dei risparmi che potranno utilizzare per il finanziamento di progetti di innovazione e per l’incentivazione del personale in essi coinvolto.

 

L’Italia intende così conseguire i risultati indicati nella Digital European Agenda in tempi certi sul breve termine e, sul medio termine, allinearsi agli altri Paesi come la Corea del Sud.

Usando la strategia di una integrazione fra funzionalità e servizi già realizzati in singole amministrazioni, è stato dimostrato come sia possibile scalare molte posizioni a livello internazionale. La priorità per le successive azioni è valorizzare e diffondere (diffusione progressiva, e non più sperimentazione): due modalità per generare valore aggiunto.

 

“Quando un numero sufficiente di persone avrà consapevolezza dei servizi via via realizzati – ha commentato Brunetta – la digitalizzazione si diffonderà con una forte accelerazione”.

 

La PA è uno snodo fondamentale anche sul mercato, in quanto domanda che chiama dunque l’offerta – un esempio-guida: l’high-tech public procurement.

 

In questo senso, la comunità scientifica costituisce elemento di valore per i prodotti e i servizi delle imprese ICT, che costituiscono l’offerta in risposta alla domanda della PA, come garanzia del loro allineamento a livello internazionale

 

 

 

Italia digitale. Valori e opportunità per il mondo scientifico e le imprese ICT (SLIDES)