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Musica e ‘nuvole’: Amazon batte sul tempo la concorrenza. In arrivo servizio Cloud Drive

Stati Uniti


Battendo sul tempo Apple e Google, Amazon ha presentato il servizio Cloud Drive, un servizio di musica basato sul cloud che consente agli utenti di caricare canzoni e riprodurle su vari dispositivi, dai Pc ai telefonini Android.

Come già anticipato nelle scorse settimane (leggi articolo), Amazon offrirà dunque un hard drive virtuale gratuito (il ‘digital locker‘ o ‘armadietto digitale’) da 5 Gbyte  – protetto dallo standard HTTPS – in cui gli utenti  potranno stipare documenti, musica, foto e video. Spazio che potrà poi essere ampliato a pagamento: basterà acquistare un album MP3 per ricevere un aggiornamento gratuito annuale da 20GB, mentre sono previsti dei piani di storage a partire da 20 dollari l’anno per 20GB.
 

Per accedere alla musica, Amazon ha lanciato Cloud Player for Web (compatibile con Internet Explorer, Firefox, Safari eChrome ) che permette di gestire la propria libreria multimediale, creare playlist e scaricare i file sul proprio computer, Mac, tablet e smartphone. Il Player caricherà nel digital locker i brani acquistati da Amazon e scandaglierà le librerie iTunes e Windows per reperire altra musica da caricare. Per la gestione delle librerie musicali dai dispositivi Android c’è invece il Cloud Player for Android, un’applicazione integrata in Amazon MP3 App che include l’intero MP3 Store di Amazon e una versione mobile di Cloud Drive. Entrambi i Cloud Player sono disponibili al momento solo per il pubblico statunitense.

 

Anche Apple e Google sarebbero a lavoro per lanciare offerte simili, ma a differenza dei loro servizi – che dovrebbero rendere disponibile tutta la musica in streaming su qualsiasi dispositivo – Amazon richiede agli utenti di caricare la musica nel digital locker così da potervi accedere da qualsiasi dispositivo.

Secondo molti esperti di musica digitale, il business del digital locker è ancora ambiguo dal punto di vista giuridico: è impossibile infatti per le web company stabilire se un brano archiviato è stato acquistato o scaricato illegalmente, mentre le etichette musicali hanno già espresso ‘profonda preoccupazione’ per la possibile violazione degli accordi di licenza  in essere con la compagnia. In passato l’industria musicale ha trascinato in tribunale molte società – come MP3tunes – che permettevano agli utenti di caricare la loro musica e ascoltarla dovunque.

Per ovviare il problema, ad eccezione della musica acquistata dallo Store Amazon (e che non sarà inclusa nei 5Gb gratuiti di spazio), i brani caricati su Cloud Drive potranno essere memorizzati in formato MP3 o AAC, proprio come se fossero memorizzati su un dispositivo esterno. Per i servizi di backup, infatti, non è necessaria licenza, ha spiegato Craig Pape, direttore dei servizi musicali Amazon.

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