LTE: Europa avanti tutta. Cresce il numero di reti e operatori impegnati nello sviluppo

di Alessandra Talarico |

In attesa delle aste per l'assegnazione di nuove risorse frequenziali, la GSA suggerisce il refarming della bada 1.800 MHz, inizialmente destinata al GSM e ora disponibile in molte parti del mondo.

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Sono circa 200 in tutto il mondo gli operatori impegnati a investire nelle reti mobili di nuova generazione basate su tecnologia LTE.

Secondo l’ultimo report della Global mobile Suppliers Association (GSA), le reti già attive fanno capo a 17 operatori in  Austria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Hong Kong, Giappone, Norvegia, Polonia, Svezia, Usa, e Uzbekistan.

Il numero di operatori impegnati nello sviluppo di sistemi commerciali LTE è salito del 118% rispetto a un anno fa, a quota 140 in 56 Paesi, portando il totale a 196 operatori impegnati in 75 Paesi (64 in Europa, 29 in America, 14 nell’area Emea e 33 in Asia Pacifico e Oceania).

L’associazione, quindi, ha rivisto le proprie previsioni e stima ora che saranno 73 le reti LTE in servizio attivo entro la fine del 2012.

Cresce poi a quota 98 il numero di dispositivi LTE sul mercato, lanciati da 35 vendor, a conferma che LTE è la tecnologia mobile che sta conoscendo lo sviluppo più rapido.

Nei prossimi mesi in diversi Paesi – Italia inclusa – si terranno le aste che garantiranno nuovo spettro per i servizi LTE – nella banda 2,6Ghz e 700, 800 MHz.

“L’accesso a nuove risorse di spettro è essenziale, anche se queste procedure richiedono tempo. La banda 1.800 MHz, destinata inizialmente al GSM, è ampiamente disponibile in molte parti del mondo ed è emersa come un candidato ideale per lo sviluppo dell’LTE, permettendo di coprire un’area doppia rispetto alla banda 2,6 GHz. Un altro vantaggio è rappresentato dal tempo relativamente breve di lancio sul mercato”, spiegano gli analisti.

 

Anche Telecom Italia è impegnata nell’aggiornamento della rete mobile verso l’LTE. L’aggiornamento degli apparati avverrà in Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche e Umbria e porterà ad utilizzare la stazione radio base single RAN (Radio Access Network) Flexi Multiradio in tutta l’infrastruttura di rete GSM/UMTS di queste regioni, nelle frequenze 900 – 1800 e 2100 Mhz. Questa tipologia di stazione radio base – nello specifico fornite da Nokia Siemens Networks – consente una successiva implementazione della tecnologia LTE anche nelle nuove bande di frequenza a 2.6 GHz e 800 MHz.

“La tecnologia – ha spiegato Massimo Mazzocchini, a capo del team NSN dedicato a Telecom Italia – consentirà di offrire una trasmissione a circa 140 Mbps per cella con un tempo di latenza di soli 10 millisecondi, dimostrando con i fatti quanto una moderna infrastruttura possa aiutare le attività produttive e dunque sostenere la crescita dell’economia nazionale”.