RIM strizza l’occhio a Google per battere Apple. E’ ufficiale, sul PlayBook le app Android

di Alessandra Talarico |

La società, intanto, fa i conti col lancio del tablet e abbassa le previsioni Eps per il trimestre in corso. La Borsa reagisce male nonostante i buoni risultati.

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La notizia circola già da un po’, ma la conferma è arrivata ieri: anche RIM dice stop al ‘giardino chiuso’  e annuncia che il tablet PlayBook, la cui uscita è prevista per il prossimo 19 aprile negli Usa, accetterà le app concepite per i dispositivi Android, basati sul sistema operativo Google. Il produttore canadese rompe quindi la strategia verticale che ha caratterizzato finora i suoi prodotti, come quelli della Apple, mentre i mercati reagiscono negativamente alla revisione al ribasso dell’utile per azione che, questo trimestre, dovrebbe essere compreso in una forchetta tra 1,47 e 1,55 dollari, contro il risultato di 1,78 dollari raggiunto nel trimestre appena chiuso e inferiore del 10% rispetto al consensus. Sulle performance del trimestre in corso – oltre alle ripercussioni del terremoto in Giappone sulla catena di approvvigionamento –  peseranno i costi legati al lancio del PlayBook, col quale RIM intende rispondere all’iPad Apple, la cui seconda versione è arrivata oggi anche sui mercati europei, Italia compresa.

Le azioni del gruppo hanno perso ieri il 12% negli scambi after-hours, per poi assestarsi su un -10% a 57,50 dollari.

 

Anche se con Android la compatibilità non sarà totale – si dovranno infatti scaricare due ‘app player’ (uno per Java uno per Android 2.3) e non sarà possibile accedere all’Android Market ma saranno gli sviluppatori a decidere se rendere compatibile la propria applicazione con il Playbook – in questo modo gli utenti BlackBerry potranno accedere a qualcosa in più delle 25 mila app dello Store App World (lo store Google ne contiene già oltre 200 mila) e gli sviluppatori avranno una platea più vasta per i loro prodotti. Per pubblicare la propria applicazione Java o Android nell’App World, ha chiarito la società – gli sviluppatori dovranno semplicemente “riconfezionarla”  e proporla alla società per l’approvazione finale.

 

Le solide vendite del BlackBerry (14,9 milioni quelli venduti nel trimestre, meglio dei 14,7 milioni attesi dagli analisti), hanno permesso alla società canadese di archiviare il trimestre chiuso a febbraio con un utile di 934 milioni di dollari, contro i 911 milioni di dollari (1,74 dollari per azione) dello stesso periodo dell’anno scorso. Il fatturato si è attestato a  5,6 miliardi di dollari, in crescita del 36% rispetto ai 4,1 miliardi dello scorso anno. Per l’intero 2010, RIM ha registrato un giro d’affari di 19,9 miliardi di dollari, in crescita del 33% rispetto al 2009, mentre l’utile netto è cresciuto del 47% a 3,4 miliardi.

Nel trimestre in corso, RIM attende di vendere 13,5 milioni di smartphone, ma i profitti dovrebbero essere rimpolpati dalle vendite del PlayBook, che costerà 499 dollari. Visto il crescente utilizzo dei tablet anche in azienda, RIM potrà raccogliere i vantaggi della sua popolarità tra i manager di tutto il mondo, costruita su un sistema di comunicazione molto affidabile e sicuro. Doti non certo di secondo piano in nessun caso, ma molto apprezzate dalle aziende, che sulle reti mobili trasmettono anche dati estremamente delicati. Secondo uno studio di Forrester Research, infatti, il 26%  delle aziende con più di mille dipendenti in Europa e Usa ha già iniziato a utilizzare i tablet, o pensa di cominciare a farlo quest’anno.

 

“RIM è in una eccellente posizione per avvantaggiarsi della convergenza dei mercati delle comunicazioni mobile e del mobile computing”, ha affermato il Ceo Jim Balsillie.

 

Per sfruttare al meglio le possibilità di questo mercato in pieno fermento, anche i prossimi smartphone – dopo il PlayBook, potrebbero utilizzare il sistema operativo QNX, alla luce delle crescenti difficoltà del sistema proprietario BlackBerry OS ad adattarsi all’internet mobile di nuova generazione. I BlackBerry,  che devono il loro successo proprio a un Os estremamente efficiente in termini di banda e di durata della batteria – potrebbero insomma passare al sistema operativo Blackberry Tablet OS (nome commerciale del sistema operativo QNX), altrettanto sicuro in quanto a consumi e prestazioni multimediali. La società potrebbe così sfruttare le sinergie derivanti dall’utilizzo dello stesso sistema operativo per tutti i dispositivi, ma al momento niente è ancora certo, visto che sarebbe già a buon punto lo sviluppo della prossima versione, la settima, del BlackBerry Os.

La società ha infine annunciato anche il supporto per le piattaforme di gioco Ideaworks (AirPlay) e Unity Technologies (Unity 3), per consentire agli sviluppatori di creare giochi per PlayBook. “Sostenere un nuovo sistema operativo può essere una sfida per gli sviluppatori”, ha affermato Alex Caccia, presidente di Ideaworks Labs, “tuttavia, l’integrazione dei Tablet BlackBerry Os con l’Sdk Airplay risolve il problema: è una mossa lungimirante”.