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Gaming: la Ue avvia consultazione per adottare la prima Direttiva sul gioco d’azzardo online

Unione Europea


Dopo anni di polemiche in merito a frodi e dipendenze legate al mercato dei giochi d’azzardo online, l’argomento diventa finalmente oggetto di un dibattito in sede Ue che potrebbe portare a un primo tentativo un tentativo di regolamentazione della materia.

In Europa è un’attività economica in rapida crescita, con circa 15 mila siti web già individuati e business annuo che nel 2008 hanno superato i 6 miliardi di euro e che secondo le previsioni dovrebbero raddoppiare entro il 2013.

Il Commissario Ue per il mercato interno, Michel Barnier, ha aperto stamani una consultazione pubblica che si chiuderà a luglio. I contributi raccolti consentiranno di avere un quadro completo della situazione per “determinare le necessità di un’azione della Ue in questo settore”.

Lo scopo prioritario della consultazione sul Libro verde è pertanto ottenere un quadro basato sui fatti dell’attuale situazione sul mercato Ue del gioco d’azzardo online e dei diversi modelli regolamentari nazionali. La Commissione invita le parti in causa a trasmettere i loro pareri e intende raccogliere informazioni e dati dettagliati su aspetti essenziali, quali l’organizzazione dei servizi di gioco d’azzardo online e il controllo del rispetto della normativa applicabile, la tutela dei consumatori e altri aspetti pertinenti di politica pubblica, oltre alle comunicazioni commerciali e ai servizi di pagamento. Sulla base dei contributi alla consultazione, che potranno essere trasmessi fino al 31 luglio 2011, si valuterà la necessità e la forma di eventuali interventi dell’Ue in materia. A complemento della consultazione saranno organizzati seminari di esperti su tematiche specifiche.

 

Barnier ha dichiarato che “Con il Libro verde abbiamo avviato un’ambiziosa consultazione senza idee preconcette su possibili interventi futuri. Il mercato del gioco d’azzardo online nell’Ue prosegue la sua rapida crescita e genera consistenti proventi che a volte vengono destinati a sostenere attività di beneficienza. La loro espansione deve andare di pari passo con la volontà di tutelare i nostri cittadini, specialmente i minori, e di assicurare che nell’UE l’offerta di questo tipo di servizi sia corretta e ben regolamentata. Il presente documento risponde all’invito rivoltoci dal Parlamento europeo e dagli Stati membri ad affrontare questi aspetti congiuntamente. La presente consultazione non ha ad oggetto la liberalizzazione del mercato dei servizi di gioco d’azzardo on-line nell’UE ma mira ad assicurarne la corretta regolamentazione a beneficio di tutti.
 

Secondo una fonte europea si tratta di un primo tentativo di intervento in questo ambito. I giochi d’azzardo online non sono infatti oggetto di alcuna regolamentazione specifica a livello europeo. Sette anni fa la Commissione aveva fatto una prova che però si era bloccato davanti all’opposizione dell’Europarlamento e di alcuni Paesi della Ue.

Da allora sono state aperte delle procedure di infrazione contro quegli Stati che detengono il monopolio dei giochi d’azzardo, in contrasto con i diritti fondamentali dell’Unione.

  

La Corte di Giustizia Ue è intervenuta in alcuni casi, spiegando che possono esserci delle eccezioni a riguardo ma solo in alcune limitate circostanze. Ma per alcuni operatori del settore, questa giurisprudenza non assicura una certezza giuridica sufficiente.

Attualmente ogni Paese è libero di legiferare o meno in questa materia: alcuni hanno aperto il mercato concedendo delle licenze più o meno severe, altri mantengono il monopolio per contrastare il riciclaggio di denaro sporco e tutelare i consumatori. Risultato: molti agiscono nell’illegalità.

Gli operatori riuniti nella European Gaming and Betting Association (EGBA), ritengono che l’attuale “patchwork” legislativo sia poco compatibile con la natura transfrontaliera di internet e chiedono “un severo intervento regolamentare“.

Lo scorso dicembre, i governi della Ue avevano riconosciuto, in un testo considerato come una svolta storica, che “la natura transfrontaliera dei giochi d’azzardo necessitava di una maggiore cooperazione“.

  

Dalla Ue fanno sapere che la consultazione avviata punta a “verificare se i differenti modelli legislativi nazionali possono continuare a coesistere e se è necessaria un’azione specifica sulla materia”.

La Commissione è aperta a nuove soluzioni per proteggere i consumatori e lottare contro le frodi, introdurre metodi di promozione, uso delle entrate per finanziare interventi sociali o iniziative sportive.

  

Friedrich Stickler, presidente dell’associazione delle lotterie europee, che riunisce diversi operatori ‘storici’ s’è detta soddisfatta dell’iniziativa.

Un esperto del settore ha commentato che si tratta di un terreno minato: “Le intenzioni possono essere lodevoli ma bisogna stare attenti agli eccessi che potrebbero portare a un far west”.

“Il gioco, come l’alcol e la prostituzione, sono settori perversi che devono essere ben regolamentati. Attirano la criminalità organizzata e sollevano problemi di ordine pubblico”.

L’obiettivo – ha detto la fonte europea – non deve essere la liberalizzazione ma assicurare che il mercato sia regolamentato per tutti”.

 

Su che cosa verte la consultazione pubblica?
 
L’offerta online di servizi di gioco d’azzardo pone problemi sociali e di ordine pubblico nell’Ue, oltre a problemi regolamentari e tecnici. Le questioni essenziali analizzate nella consultazione sono:
 
1. Definizione e organizzazione dei servizi di gioco d’azzardo on-line: il Libro verde intende raccogliere pareri sulle difficoltà e/o sui vantaggi principali associati alla coesistenza nell’UE di prassi e sistemi nazionali diversi per il rilascio delle licenze ai servizi di gioco d’azzardo on-line.
 
2. Servizi connessi forniti e/o utilizzati dai fornitori di gioco d’azzardo on-line: il Libro verde intende raccogliere pareri sulle norme e le prassi relative alle comunicazioni commerciali on-line, all’identificazione dei clienti e alla regolamentazione applicabile ai sistemi di pagamento per i servizi di gioco d’azzardo on-line e ai conti dei giocatori.
 
3. Obiettivi di interesse pubblico
 
Questo punto della consultazione si concentra su tre obiettivi che, in vario grado, possono essere validi per la politica nazionale in materia di gioco d’azzardo online degli Stati membri:
 
•    tutela dei consumatori: la consultazione mira a raccogliere informazioni sul gioco d’azzardo problematico e sulla dipendenza dal gioco d’azzardo, nonché sulle misure attuate per proteggere i giocatori e prevenire o limitare tali fenomeni. Un’altra questione fondamentale è come garantire la tutela dei minori e di altri gruppi vulnerabili. Vengono formulate domande sulla promozione e sul marketing del gioco d’azzardo on-line e sui sistemi messi in atto per l’identificazione del cliente, sia per l’apertura de conto che per l’esecuzione dei pagamenti;

•    ordine pubblico: il Libro verde mira a raccogliere informazioni sulle migliori pratiche per individuare e prevenire le frodi, il riciclaggio dei proventi di attività illecite e altri reati;
 
•    finanziamento delle attività e degli avvenimenti di beneficienza e di interesse pubblico: la consultazione esamina diversi sistemi per destinare i proventi a favore di attività di interesse pubblico, nonché meccanismi di ridistribuzione dei proventi dai servizi pubblici e privati di gioco d’azzardo on-line a favore della società, ad esempio, mediante azioni di sostegno di arte, cultura e sport?
 
4. Controllo del rispetto della normativa
 
Esiste nell’UE un consistente mercato illegale dei servizi di gioco d’azzardo on-line. Si stima che nel mondo per ogni sito web di gioco d’azzardo on-line con licenza ne esistono più di cinque che offrono poker e scommesse sportive on-line senza licenza. I consumatori hanno attualmente accesso ad un mercato transfrontaliero illegale a causa sia della tolleranza de facto che per mancanza di controlli efficaci sul rispetto delle normative. È per questo che la consultazione mira a valutare i vigenti sistemi di controllo del rispetto della normativa e la cooperazione transfrontaliera tra Stati membri e a raccogliere informazioni concrete sull’efficienza degli attuali sistemi di blocco (quali il blocco dei pagamenti o il filtraggio dei nomi di dominio).
 
Quali sono le prossime tappe?
 
Le risposte al Libro verde possono essere trasmesse fino al 31 luglio 2011. Le informazioni e i dati ricevuti saranno attentamente esaminati dalla Commissione alla fine del processo per stabilire i successivi interventi.

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