Diritto d’autore: sentenza storica. il Tribunale di Roma condanna Yahoo! per aver consentito la pirateria del film ‘About Elly’

di Raffaella Natale |

Per la prima volta viene stabilito il principio di responsabilità dei motori di ricerca nel mancato contrasto alla pirateria online.

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La Nona Sezione del Tribunale di Roma “inibisce a Yahoo! la prosecuzione e la ripetizione della violazione dei diritti di sfruttamento economico sul film About Elly mediante il collegamento a mezzo dell’omonimo motore di ricerca ai siti riproducenti in tutto o in parte l’opera, diversi dal sito ufficiale del film“. Si tratta di una sentenza che non ha precedenti in nessun paese del mondo.

Il punto fondamentale nella vicenda giudiziaria che ha contrapposto Open Gate Italia a Yahoo! è la responsabilità di un motore di ricerca nel rendere disponibile l’accesso ai siti che immettono in rete film piratati, sprovvisti di ogni tipo di autorizzazione da parte dei detentori dei diritti.

Il Tribunale di Roma ha riconosciuto “la imputabilità alla parte resistente Yahoo!, unica legittimata nel procedimento nella qualità di provider gestore del servizio Web Search, della responsabilità per contributory infringement per l’attività di gestione del motore di ricerca, nella misura in cui questi effettuano, attraverso specifici links, il collegamento a siti pirata, che permettono la visione in streaming o il downloading e peer-to-peer del film About Elly, senza autorizzazione da parte del titolare dei diritti di sfruttamento economico sull’opera e quindi in lesione del diritto patrimoniale di autore”.

In tal senso si è pronunciata anche la Certe di Giustizia Ue nella sentenza della Grande sezione 23 marze 2010, in sede di interpretazione pregiudiziale dell’ art. 14 della Direttiva sulla società dell’ informazione in una fattispecie di rimessione della Cour de Cassation in tre controversie tra la Luis Vuitton Mallettier SA ed altri e Google France per la responsabilità di quest’ultima nella gestione del motore di ricerca AdWords (CGE C236/O8 e C238/08 Luis Vuitton Mallettier vs Google France).

Sempre la Corte sottolinea che l’art. 14 si applica al “prestatore di un servizio di posizionamento su Internet qualora detto prestatore non abbia svolto un ruolo attivo atto a conferirgli la conoscenza o il controllo dei dati memorizzati. Se non ha svolto un siffatto ruolo detto prestatore non può essere ritenuto responsabile per i dati che egli ha memorizzato …, salvo che essendo venuto conoscenza della natura illecita di tali dati o di tali attività (…) egli abbia omesso di prontamente rimuovere o disabilitare l’accesso agli stessi”.

In ogni caso, la norma prevede che “l’autorità giudiziaria (…) può esigere, anche in via di urgenza, che il prestatore, nell’esercizio delle attività (…), impedisca o ponga fine alle violazioni commesse”.

Yahoo! era stata messa a conoscenza, da una diffida di PFA, titolare dei diritti di sfruttamento economico sull’opera, che digitando le parole chiave “About Elly” il motore di ricerca forniva una serie di link a siti che trasmettono in tutto o in parte il film, senza avere la titolarità dei relativi diritti di sfruttamento economico e quindi in contraffazione del diritto d’autore sull’opera cinematografica. Tutti siti quindi pirata, a eccezione di quello ufficiale del film

La società americana era quindi in condizione di esercitare un controllo successivo e disabilitare i link che puntavano a siti pirata.

Dieci milioni e trecento mila sono i risultati se si digita su Yahoo! il titolo del film About Elly. Siti di vario tipo attraverso i quali è possibile scaricare il film che ha vinto il Leone d’Argento a Berlino due anni fa. Solo digitando la parola “about”, il film About Elly è la seconda opzione.

Una diffusione massiva che ha provocato la reazione di Open Gate Italia, la società che da anni segue le controversie legate alla pirateria online, a tutela del diritto d’autore, per conto dei produttori cinematografici e che, nel caso specifico, ha portato avanti la controversia, assistita dallo studio legale Marraffa, in rappresentanza di PFA, la società che ha distribuito il film in Italia.

Secondo la Corte Ue, la mancata attivazione del gestore del motore di ricerca in tal senso “lo rende responsabile di un concorso nella contraffazione dei diritti di proprietà intellettuale”.

Tullio Camiglieri, presidente di Open Gate Italia ha dichiarato: “Dopo questo primo importante successo, che apre la strada a tutti i detentori di diritti, i prossimi obiettivi saranno Google e You Tube. Il Tribunale di Roma ha sancito un principio fondamentale a tutela di tutta la produzione culturale: cinema, editoria, musica, giornali. Chi investe in cultura, informazione e intrattenimento ha diritto di vedere tutelato il proprio lavoro”.

Open Gate Italia è la società di consulenza che da anni segue ANICA, FAPAV, molti produttori cinematografici e detentori di diritti d’autore e che insieme al distributore italiano PFA ha vinto questa battaglia legale.