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Licenze 4G: magro il bottino della Svezia, mentre dalla Russia arriva l’LTE in franchising

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Si è chiusa dopo 31 giri di offerte in 5 giorni e con un incasso di circa 233 milioni di euro l’asta svedese per le licenze 4G sulla banda degli 800 MHz.

Le licenze, valide fino al 2035, sono state assegnate a  HI3G Access (che ha pagato 48,5 milioni di euro), Net4Mobility (86,6 milioni – inclusi 33 milioni che verranno utilizzati per lo sviluppo delle infrastrutture nelle aree rurali) e TeliaSonera Mobile Networks (96,2 milioni).

 

Quello ottenuto dal governo svedese, ha spiegato la società Coleago Consulting, è l’introito minore finora registrato in questo tipo di aste e corrisponde al 63% in meno di quanto incassato dalla Germania in termini di prezzo per MHz/POP e al 32% in meno rispetto all’asta di Hong Kong.

La società ha stimato che il prezzo pagato per le frequenze dagli operatori svedesi corrisponde a 0.58 dollari per MHz/POP, contro 1,8 dollari a Hong Kong, 1,6 negli Stati Uniti e 0,9 in Germania.

 

Alla base di questo ‘magro’ bottino, la mancanza di competizione: Telenor e Tele2, infatti, per partecipare all’asta hanno formato il consorzio Net4Mobility, riducendo il numero dei partecipanti all’asta, mentre le offerte dei new entrant – Com Hem e Netett Sverige – sono state respinte perchè troppo deboli rispetto a quelle degli operatori affermati.

“Sia l’asta tedesca che quella di Hong Kong hanno registrato una tensione competitiva molto maggiore”, ha sottolineato l’analista Graham Friend.

Anche le regole imposta dal regolatore svedese per le tlc (PTS), che ha ristretto le offerte a un massimo di due blocchi da 10MHz – hanno avuto impatto sul montante finale dell’asta.

Le licenze, ha spiegato PTS, non sono soggette a obblighi in termini di velocità di realizzazione dell’infrastruttura o copertura della popolazione.
“I titolari – ha affermato l’Autorità – potranno scegliere quali tecnologie utilizzare e che servizi offrire, questo garantirà un roll out efficiente dal punto di vista dei costi e darà l’opportunità di sperimentare nuove soluzioni tecnologiche”.

Sempre in ambito 4G, intanto, dalla Russia arriva la notizia che la rete della start up Yota – che ha iniziato come operatore WiMax per poi aggiungere anche l’LTE al suo mix di tecnologie – sarà utilizzata dagli operatori ‘tradizionali’ MegaFon, MTS, VimpelCom e dalla divisione mobile dell’incumbent Rostelecom per offrire servizi mobili di quarta generazione in 180 città, per una popolazione totale di 70 milioni di persone, entro il 2014.
Un accordo destinato ad accelerare il passo dell’LTE in Russia, dopo i timori che i ritardi nell’asta per l’assegnazione delle licenze e le dispute regolamentari avrebbero potuto rimandare lo sviluppo della nuova rete alla fine di questo decennio.

“Crediamo fermamente nella separazione della proprietà della rete dall’offerta dei servizi e crediamo che questo accordo – che è una conferma della nostra visione per il futuro delle tlc – guiderà l’innovazione a vantaggio dei consumatori”, ha affermato il Ceo di Yota Dennis Sverdlov.

 

Dopo il 2014, i 4 operatori mobili coinvolti nell’accordo potranno acquisire quote paritarie (di circa il 20%) in Yota.

“Non vogliamo avere un lascito dalle telco, ma idealmente ambiamo a collaborare con queste compagnie, su un modello stile franchising”, ha concluso il responsabile sviluppo di Yota, Yegor Ivanov.

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