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Digitale terrestre: per le Tv locali ‘inaccettabile che le frequenze del dividendo interno vengano assegnate ai broadcaster nazionali’

Italia


Il passaggio al digitale terrestre sta creando innegabili difficoltà alle emittenti locali. L’Associazione Aeranti-Corallo (che rappresenta 320 Tv locali) è sul piede di guerra e anche oggi il coordinatore Marco Rossignoli è tornato sulla problematica della transizione al digitale e alla insufficienza delle risorse frequenziali per le Tv locali.

 

“Come noto – ha sottolineato Rossignoli – la legge di stabilità 2011 ha destinato ai servizi di comunicazione elettronica mobili in banda larga 9 frequenze (canali 61-69 Uhf) originariamente destinate alle Tv locali, riducendo, quindi, da 27 a 18 le risorse frequenziali per il comparto. L’assegnazione di tali frequenze ai suddetti servizi in banda larga avverrà sulla base di una gara i cui introiti sono destinati ad acquisire risorse per il bilancio dello Stato”.

 

Per Rossignoli, è inaccettabile che mentre è stata prevista tale gara, con introiti per lo Stato, allo stesso tempo è imminente l’avvio del beauty contest per l’assegnazione a titolo gratuito delle 6 frequenze (5 Dvb-t e una Dvb-h) del cosiddetto “dividendo interno“, con possibilità per gli attuali operatori nazionali di partecipare a tale beauty contest (nei termini e nei limiti di cui alla delibera n. 497/10/CONS della Agcom).

 

Se tali frequenze non venissero assegnate gratuitamente – ha aggiunto Rossignoli – lo Stato probabilmente ricaverebbe introiti superiori a quelli realizzabili dalla cessione delle frequenze 61- 69 Uhf già assegnate alle tv locali nelle regioni dove è stato completato il processo di digitalizzazione.

Aeranti-Corallo dunque, ha concluso Rossignoli, chiede “un riesame dell’intera problematica che, oltre a penalizzare in modo insostenibile il settore televisivo locale, sta causando un inaccettabile ritardo all’intero processo di digitalizzazione.”

 

 

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