Net neutrality: rete a due corsie e Isp specializzati su diversi tipi di servizi. Lo scenario Capgemini

di Alessandra Talarico |

L'analista Capgemini Greg Jacobsen prevede una sola infrastruttura fisica, ma tariffe e velocità di connessione su più livelli, calibrate in base all'orario di utilizzo e al livello di traffico.

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L’infrastruttura fisica che servirà i bisogni dell’internet del futuro sarà una sola, ma dovrà essere declinata sulle esigenze delle diverse tipologie di utenti, con un livello di servizio e strutture di prezzo differenti a seconda delle diverse necessità.

E’ questa l’indicazione degli analisti di Capgemini che considerano, dunque, inevitabile l’adozione di una rete a due velocità in cui gli Isp potranno offrire diversi livelli di servizio e di prezzo, smontando l’assunto che trattare allo stesso modo il traffico internet equivalga a servire meglio i consumatori.

La tesi di Capgemini è anche quella delle telcos europee, alle prese con la necessità di dover gestire un crescente traffico dati – a causa del boom dei video e dei social network – e con l’urgenza di modernizzare le reti per sostenere questo traffico.

 

Il dibattito sulla Net neutrality è acceso sia in Europa che oltreoceano, dove la FCC ha recentemente approvato una serie di norme per impedire agli Isp di discriminare qualsiasi tipo di traffico Web (leggi articolo) ed è stato al centro anche delle discussioni del recente Mobile World Congress, nel corso del quale l’analista Capgemini Greg Jacobsen ha affermato che presto vedremo non tanto più reti IP ma “un altro tipo di rete IP: una per le università, una per i servizi commerciali, un’altra specializzata su interessi particolari”, e così via.

 

Gli Isp, dunque, non dovranno far altro che offrire piani tariffari su più livelli, con velocità di connessione diverse in base all’orario, al livello di traffico “e/o al prezzo pagato dall’utente finale”, ha detto ancora Jacobsen, sottolineando che in siffatto scenario, le tariffe “rifletteranno la durata e la natura dell’utilizzo”.

Grazie alla tecnologia deep packet inspection, gli operatori potranno analizzare i flussi di traffico e così, un utente a cui piace guardare video in streaming il sabato mattina o in altri orari ad alta densità di traffico potrebbe finire per pagare di più di chi, in quelle stesse fasce orarie, usa internet solo per inviare qualche email.

“Vedremo anche – ha concluso l’analista – diversi tipi di operatori con una segmentazione da operatori full-service a operatori specializzati nell’offerta di accesso a particolari tipi di servizi”.