Banda larga: il Governo sblocca 100 mln di euro dai fondi FAS. Da Agcom Ok a test dell’offerta 100 Mb di Telecom Italia

di Alessandra Talarico |

Il ministro Paolo Romani ha anche confermato l'ingresso della CdP nel grande progetto infrastrutturale che prevede la diffusione di internet a una velocità superiore i 100 mbps per almeno il 50% della popolazione entro il 2020.

Italia


Paolo Romani

E’ già incominciato, ma inizia veramente oggi con l’impegno diretto del Governo il percorso di banda larga”. Così il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani ha ribadito l’impegno dell’esecutivo per la riduzione del digital divide, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi seguita al Consiglio dei Ministri, in cui il Premier Silvio Berlusconi ha annunciato l’avvio della nuova fase del lavoro di governo “tutta tesa ai provvedimenti per il rilancio dell’economia, la crescita e lo sviluppo” e ha valutato ricadute sul Pil del piano per la crescita, varato oggi, dell’1,5%.

“Con il ministro Tremonti – ha aggiunto Romani – è stato deciso un finanziamento di 100 milioni di euro dai fondi FAS su banda larga”, per portare a compimento il Piano infrastrutturale italiano, che consta di ‘due pilastri’: il Piano Nazionale Banda Larga per azzerare il digital divide e il Piano per le reti di nuova generazione. Quest’ultimo, in particolare, prevede la diffusione di internet a una velocità superiore i 100 mbps sia su rete fissa (FTTH) per almeno il 50% della popolazione, sia su rete mobile (LTE), entro il 2020, in linea con gli obiettivi fissati dall’Agenda Digitale europea, la strategia Ue finalizzata ad una crescita inclusiva, intelligente e sostenibile dell’Europa, e che si snoda su sette direttrici principali, relative a: larga banda; mercato unico digitale; standard e interoperabilità; sicurezza informatica; ricerca e innovazione; servizi digitali; proiezione internazionale e governance.

Secondo quanto affermato da Romani in conferenza stampa, il digital divide, già ridotto da 8 a 5 milioni di cittadini, sarà azzerato entro la metà del prossimo anno.

Per quanto riguarda invece le connessioni a 100 MB, il progetto vale complessivamente 8,3 miliardi – moltiplicato per due per giungere a una copertura del 100% del territorio – e si “innesta e si inserisce nell’ambito del MoU siglato a novembre 2010 fra tutti i gestori”.

Si tratta, ha spiegato il ministro, di “un grande progetto infrastrutturale” al quale parteciperà anche la Cassa depositi e Prestiti “sia in equity, sia in conto finanziamento”.

 

Il piano, ha specificato ancora Romani, implica “l’apertura di 3.000 cantieri e lavoro per 30 mila persone” e avrà ricadute stimate sul PIL in 1,46 euro per ogni euro investito, così come indicato dalle stime Ocse per gli investimenti in ICT.

Sul sito del Ministero delle Comunicazioni è stato intanto reso ‘più visibile’ il dettaglio del “Piano Italia Digitale”. Un progetto che – si legge nella nota datata 15 dicembre – è stato avviato dal Ministero dello sviluppo economico a fine 2008 con l’obiettivo di digitalizzare completamente le infrastrutture di comunicazione del Paese, ma di cui finora si è parlato ben poco.

Tra i benefici del Piano Italia Digitale, il Governo indica il contributo all’efficientamento dei processi della PA e delle Imprese, con una riduzione a lungo termine della spesa improduttiva per 30 miliardi di euro all’anno (valutazione di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici); un forte sostegno diretto all’occupazione (il solo Piano per le reti di nuova generazione occupa 10.000 persone nel 2011, 15.000 nel 2012, 17.000 nel 2013, 19.000 nel 2014 fino ad un massimo di 26.000 nel 2016); l’impulso deciso all’accelerazione della crescita del PIL e il rilancio del settore ICT in Italia, un tempo uno dei settori di punta del Made in Italy tecnologico, oggi in regressione sistematica.

Il Ministero indica inoltre i risultati fin qui raggiunti grazie anche al Piano Nazionale Banda Larga – lanciato a giugno 2009, per il superamento del digital divide nel nostro Paese che interessa ancora 5 milioni di italiani: una cifra, viene specificato, che grazie ai lavori già effettuati ed in corso si ridurrà di quasi la metà già entro giugno di quest’anno.

“Abbiamo aperto fino ad oggi 874 cantieri, occupando 3000 unità ogni anno e ci apprestiamo ad aprirne ulteriori 600 (bando gara già chiuso) entro la prima metà del 2011. Ci accingiamo, infine, ad aprire ulteriori 400 cantieri con un nuovo bando che chiuderà ad aprile 2011”, si legge nella nota.

Il Piano del Governo per l’eliminazione del Digital Divide dovrà essere concluso, continua la nota, “entro il 2013 come pianificato per portare la banda larga ai quasi cinque milioni di cittadini ancora esclusi dal servizio di internet veloce”, mentre per lo sviluppo delle Infrastrutture per le Reti di Nuova Generazione si prevede la creazione entro marzo “di una Società che presieda allo sviluppo delle infrastrutture di rete, aperta alla partecipazione del Governo, delle Regioni, di Investitori Istituzionali e – ovviamente – degli Operatori di Telecomunicazioni, con un sistema infrastrutturale aperto e profuturo, governance inizialmente a guida pubblica, coordinamento a livello nazionale, ma declinabile su base regionale, con la massima flessibilità rispetto alle esigenze e alla capacità di spesa delle diverse realtà territoriali”.

“Le reti di nuova generazione – sottolinea infine il documento – sono un traguardo a cui il Paese deve saper guardare, poiché rappresenta un’arma competitiva che fra qualche anno sarà decisiva proprio come oggi lo è l’eliminazione del digital divide”.

 

L’Agcom, intanto, ha reso noto di aver approvato l’offerta Internet a 100 Mb di Telecom Italia, che potrà così entrare nella fase di sperimentazione che durerà 4 mesi. La commercializzazione al dettaglio,  “…è condizionata alla contestuale effettiva fornitura di un’offerta wholesale basata sul principio del retail minus”, ha fatto sapere l’Autorità, che ha ritenuto opportuno porre alcune ulteriori condizioni alla commercializzare dell’offerta da parte di Telecom Italia: in primo luogo, l’azienda potrà proporre il servizio solo nelle città in cui siano già presenti offerte di servizi NGN da parte di altri operatori, così da evitare fenomeni di pre-emption del mercato. In secondo luogo, nel periodo di sperimentazione  Telecom Italia potrà acquisire al massimo 40 mila clienti.

L’autorizzazione, ha comunicato inoltre l’Agcom, ha carattere temporaneo: l’Autorità riesaminerà l’offerta alla luce delle dinamiche di mercato ed in considerazione delle caratteristiche dell’offerta all’ingrosso che Telecom Italia dovrà presentare quale tappa intermedia per la predisposizione di un’offerta evoluta di trasporto su fibra che Telecom Italia dovrà presentare entro il 2011.

Con questa decisione – ha affermato il Presidente Corrado Calabrò, “l’Autorità consente a Telecom Italia e ai concorrenti che si avvarranno delle corrispondenti offerte wholesale di iniziare a sperimentare la commercializzazione di un servizio a banda ultra larga, in attesa del completamento del quadro delle regole NGN”.