Smartphone: Android continua a crescere e traina i vendor asiatici Samsung e HTC

di Alessandra Talarico |

Nokia continua a restare leader del mercato, che nel 2010 ha toccato vendite per 302,6 milioni di unità. Sostanzialmente 'piatta' la crescita di Apple e RIM, mentre i produttori asiatici registrano performance stellari grazie all'Os Google.

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Un anno record, il 2010, per gli smartphone: nell’intero anno, secondo l’ultimo report IDC, ne sono stati venduti 302,6 milioni (in crescita del 73% rispetto ai 173,5 milioni venduti nel 2009) con vendite per oltre 100 milioni di unità soltanto nell’ultimo trimestre, quando si è segnata una crescita su base annua dell’87,2%.

 

Dal report emergono, in particolare, i ‘passi da gigante’ di Android, il cui successo ha contribuito alle ottime performance del settore a livello globale.

Il sistema operativo aperto messo a punto dalla casa di Redmond, ha affermato l’analista IDC Ramon Llamas, “è diventata la pietra angolare delle strategie di diversi vendor, mettendo subito in discussione la supremazia di Nokia e del suo Symbian. Dalla sua parte, l’Os Google ha il sostegno dei principali attori della filiera, da Motorola a HTC, da Samsung a LG e la lista continua a crescere”.

 

Il panorama competitivo, nel corso dell’ultimo trimestre dello scorso anno e giusto in tempo per le feste natalizie, si è arricchito inoltre di due sistemi operativi aggiornati: Symbian^3 e Windows Phone 7.

Il primo ha registrato vendite per 5 milioni di unità, con Nokia che si conferma leader del mercato con una quota del 33% (era al 39% nel 2009) ma dovrà dimostrare il valore della nuova versione di Symbian (^3) – già montata sui modelli N8, C7 e C601 – e del sistema operativo MeeGo, nato dalla collaborazione con Intel. Il gruppo dovrà inoltre affrontare e superare la debolezza sul mercato nordamericano.
 

Le vendite di smartphone equipaggiati dal nuovo Os Microsoft hanno toccato quota 1,5 milioni: ora, con il periodo festivo ormai alle spalle, il sistema operativo dovrà dimostrare di poter mantenere questi livelli di crescita iniziali.

A fare la differenza, nei mesi a venire, la disponibilità sui nuovi modelli di fascia alta di funzionalità aggiuntive come i processori dual-core e i sistemi NFC per i piccoli pagamenti, ma per il 2011, gli analisti IDC prevedono che la crescita del mercato sarà trainata dall’arrivo di modelli di fascia medio-bassa che dovrebbe generare una riduzione dei prezzi anche dei modelli più costosi e, quindi, più concorrenza e più scelta per gli utenti.
Apple, che nel 2010 ha guadagnato consensi soprattutto in Asia Pacifico e Giappone e ha venduto 47,5 milioni di iPhone (contro i 25 milioni del 2009), ha continuato la sua incursione nel segmento business. Per il 2011, cresce l’attesa per l’iPhone 5, che potrebbe includere funzioni di mobile wallet.

 

RIM, con 48,8 milioni di BlackBerry venduti, ha registrato una crescita a due cifre su molti mercati e continua a restare leader nel Nord America ma nell’ultimo trimestre 2010 la sua quota è scesa al 14,5% dal 19,9% dello stesso periodo 2009. La quota di mercato di RIM, nell’intero 2010 è passata dal 14,5% del 2009 al 15,7% grazie al successo de modelli Torch e Curve 3G ma – avvertono gli analisti – la concorrenza è sempre più agguerrita e la società canadese dovrà guardarsi dall’avanzata soprattutto dei competitor asiatici, con Samsung che ha visto la sua quota triplicare nel corso dell’ultimo trimestre rispetto allo stesso periodo 2009 (dal 3,3 al 9,6%), mentre per l’intero 2010, la market share è passata al 7,6% (dal 3,2% del 2009), con un totale di 23 milioni di smartphone venduti. Il gruppo sudcoreano ha beneficiato del successo del Galaxy S e nuovi modelli (Galaxy Fit, Ace e Mini) sono in arrivo: chissà se basteranno a far centrare l’obiettivo di arrivare a una market share del 40% entro il 2011.

In crescendo anche la performance annuale e trimestrale di HTC che passa dal 4,7% del 2009 al 7,1% con 21,5 milioni di smartphone venduti. Solo negli ultimi tre mesi del 2010, il vendor taiwanese ha venduto 8,6 milioni di smartphone, contro i 2,4 milioni dello stesso periodo 2009, grazie anche all’avvio della prima campagna pubblicitaria globale che ha aiutato a imporre il marchio nell’immaginario dei consumatori.

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