Tv digitale: la Francia rinvia il lancio della Mobile Tv di Virgin mentre si attende consultazione pubblica su dividendo digitale

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Per la Mobile Tv, una soluzione prospettata è l’importazione dello standard cinese CMMB, che potrebbe tuttavia sollevare problemi di opportunità politica.

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Tv mobile Parigi

Da un’analisi DGTVi sull’attuale stato della Tv digitale nei principali Paesi europei si apprende che la Francia ha ritardato il lancio della Mobile TV. Il gruppo TDF, che opera principalmente come gestore di infrastrutture radiotelevisive, ha rimandato il lancio dei servizi dell’operatore di telefonia mobile Virgin Mobile, atteso per il secondo semestre di quest’anno. Il motivo del ritardo risiederebbe nel mancato consenso tra gli operatori in merito allo standard da adottare. In base a uno studio condotto da TDF, le reti 3G e 4G potrebbero non essere in grado di supportare il volume di traffico dati richiesto. Allo stesso modo, non hanno ottenuto una valutazione pienamente positiva gli standard di Mobile TV broadcast esistenti (DVB-H, DVB-SH e MediaFLO). Una soluzione prospettata è l’importazione dello standard cinese CMMB, che potrebbe tuttavia sollevare problemi di opportunità politica. D’altra parte il nuovo standard DVB-NGH (Next Generation Handheld), messo a punto dal DVB Forum, non dovrebbe essere disponibile per il lancio commerciale prima del 2014.

Il Consiglio superiore dell’audiovisivo aveva concesso a Virgin Mobile la licenza per operare servizi di Mobile TV nell’aprile 2010.

 

Il Governo francese, inoltre, attraverso il Ministero dell’Industria, ha reso nota la volontà di liberare ulteriori frequenze nella banda UHF, le quali potranno essere utilizzate dagli operatori di telefonia mobile per l’offerta di servizi di mobile broadband (il cosiddetto Dividendo Digitale esterno). In accordo con l’orientamento espresso in sede europea e già adottato dalla maggior parte dei Paesi, anche in Francia le frequenze 790-862 MHz (la banda 800 MHz) sono già state riservate al Dividendo Digitale.

 

Una consultazione su questo possibile “secondo” Dividendo Digitale, destinato con ogni probabilità a sollevare una forte contrapposizione da parte dei broadcaster TV, dovrebbe essere aperta nelle prossime settimane. La proposta governativa, infatti, minaccia di impattare in misura significativa gli operatori della TDT. Per liberare nuove frequenze il Governo propone infatti l’adozione, per tutti i canali della TDT, del nuovo standard trasmissivo DVB-T2 (al posto del DVB-T attuale), nonché di utilizzare il formato di compressione video MPEG4 anziché lo standard MPEG2. La combinazione di DVB-T2 e MPEG4 consentirebbe un utilizzo più efficiente delle risorse disponibili e un risparmio di frequenze da destinare ad altri usi. Tuttavia ciò comporterebbe, dal lato utente, la necessità di sostituire completamente l’attuale parco installato di apparecchi per la ricezione della TDT. (r.n.)