Banda larga: prezzi dimezzati negli ultimi tre anni. E per la fibra, sarà la Tv connessa la vera ‘killer app’

di Alessandra Talarico |

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I prezzi della banda larga sono dimezzati nel corso degli ultimi tre anni. Lo rivela uno studio condotto a livello globale da Point Topic, secondo cui attualmente una famiglia paga in media 28 euro al mese per una connessione a banda larga DSL, contro i 72 euro del 2008. Questo calo, calcolato dall’analisi di circa 3.000  tariffe broadband, è dovuto alla crescente competizione tra gli operatori, che nel frattempo stanno investendo sulla fibra, i cui prezzi sono rimasti, invece, stabili intorno ai 57 euro al mese per tutto il 2009, per poi scendere a 50 euro alla fine del 2010. Forte, invece, la contrazione delle tariffe dei servizi internet via cavo, passati dai circa 70 euro del 2008 a 28 euro al mese nel quarto trimestre dello scorso anno.

 

Sui mercati maturi, dove gli interessi degli operatori saranno sempre più orientati verso la fibra ottica – i cui livelli di adozione, soprattutto in Europa, sono però ancora molto bassi – i prezzi delle connessioni a banda larga basate sul rame continueranno a scendere, ma il DSL avrà ancora importanti margini di crescita nei mercati emergenti, dove i consumatori non hanno necessità di connessioni a banda larga ‘always on‘.

“Molti utenti usano la banda larga per non più di due ore al giorno e per applicazioni che per la maggior parte non richiedono molta ampiezza di banda”, ha spiegato l’analista Oliver Johnson, sottolineando che, quindi, più che il costo per megabit, che tocca il suo picco con le connessioni in fibra, a questi consumatori importa quanto spendono al mese, ed è qui che il DSL vince a mani basse.

 

Nel frattempo, alcuni mercati avanzati stanno iniziando il passaggio verso la fibra, con soluzioni in gran parte dipendenti dalle infrastrutture locali e nazionali e dalla densità di popolazione. Una tra le soluzioni più popolari, ha spiegato ancora Johnson, “è il fiber to the building: un modello sempre più utilizzato si basa sulla cablatura di un blocco di appartamenti per poi diffondere la banda via LAN alle singole unità”.

 

In Paesi come il Giappone e la Corea, dove la popolazione è concentrata in poche aree del territorio e vi è già ampia disponibilità di connessioni end-to-end, la fibra sta ampiamente sostituendo il DSL.

Ne consegue che il calo dei prezzi del DSL non è un dato di fatto in tutto il mondo: nelle regioni dell’Asia Pacifico, i costi sono infatti aumentati negli ultimi due anni.

“Il comportamento degli utenti sta cambiando. La crescente popolarità di applicazioni come i video, che richiedono molta banda, significa che un basso costo per megabit ‘conta’ meno di un abbonamento a basso prezzo. Gli operatori stanno cercando quindi di soddisfare i bisogni esistenti e di crearne di nuovi”.

Tra questi, il più promettente è la Tv connessa, che potrebbe rivelarsi la vera ‘killer application’ della fibra ottica: la possibilità di guardare video in streaming direttamente sul televisore spingerà la domanda di collegamenti veloci e, dove la fibra è disponibile, si assisterà a un apprezzabile incremento della sua quota di mercato.