App mobili: Google a caccia di sviluppatori per contrastare il primato dell’App Store

di Alessandra Talarico |

La società di Mountain View sta pensando di assumere un consistente numero di sviluppatori per creare applicazioni mobili destinate agli smartphone e ad altri dispositivi mobili.

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Android apps

Con un mercato che nel 2011 potrebbe arrivare a valere 15,1 miliardi di euro, le applicazioni mobili sono il terreno su cui si giocherà quest’anno la battaglia tra i player del settore mobile. Google, che ha recentemente dichiarato di vendere 300 mila smartphone Android ogni giorno, sta pensando di assumere un consistente numero di sviluppatori per creare applicazioni destinate agli smartphone e ad altri dispositivi mobili.

 

Uno stuolo di ingegneri, product manager e esperti di interfacce utenti che andranno a rimpolpare gli ‘scaffali’ dello store di applicazioni del gruppo, su cui sono già disponibili circa 100 mila applicazioni, contro le oltre 350 mila presenti nell’App Store di Apple.

Secondo un recente studio Gartner, i profitti provenienti sia dall’acquisto di applicazioni da parte degli utenti, sia dalla pubblicità cresceranno quest’anno del 190% dai 5,2 miliardi del 2010 e, tra il 2010 e il 2014, l’aumento dei profitti sarà pari al 1.000%.
 

Al di là del potenziale economico, l’aumento del numero di applicazioni mobili potrebbe aiutare gli smartphone motorizzati Android a guadagnare terreno sugli iPhone e gli iPad.

 

Google, sottolineano però gli esperti, non punterà solo sulla quantità, ma anche sulla qualità: avere per primo applicazioni esclusive per i suoi Android, potrà trainare la domanda e anche aiutare la società ad assicurare una posizione di preminenza del suo motore di ricerca – fonte primaria di guadagno – anche sui dispositivi mobili.

 

Al momento, le applicazioni esclusive per Android sono solo una ventina, per lo più estensioni dei principali servizi Web di Goole come Google Maps. Altre app, come Google Sky Map, che consente agli utenti di identificare stelle e costellazioni puntando il cellulare verso il cielo, sono state realizzate da impiegati della società.

La nuova ondata di assunzioni, di cui si occuperà il direttore product-management Benjamin Ling, andrà a rimpolpare gli uffici Google sparsi per il mondo: piccoli gruppi di ingegneri si dedicheranno alla creazione di nuove app che spazieranno dall’intrattenimento ai servizi di localizzazione.

 

Il mercato mobile sarà uno dei focus di Google per il 2011: la società di Mountain View, che dà lavoro a circa 24 mila persone in tutto il mondo e pensa di generare quest’anno profitti per 1 miliardo di dollari dalla pubblicità destinata ai cellulari, ha confermato la scorsa settimana di voler assumere quest’anno circa 6 mila persone.

Android, il sistema operativo mobile di Mountain View, lanciato nel 2008, motorizza circa 150 diversi modelli di smartphone e altri dispositivi come i tablet e, negli Usa, sta già insidiando il primato di Apple.

 

Il mercato delle app mobili è molto affollato: dopo il pioniere Apple col suo App Store, Google ha dato vita all’Android Market, Nokia all’Ovi Store, Research In Motion ad App World, Microsoft a Marketplace e Samsung a Samsung Apps.
Ma è il gruppo di Cupertino a farla da padrone: dall’App Store Apple provengono infatti nove applicazioni su 10 scaricate nel 2010.

I profitti degli App Store – anche se al momento le applicazioni gratuite rappresentano l’81% di quelle scaricate – sono suddivisi tra i proprietari dei negozi stessi (Apple, Rim, ecc.), che generalmente trattengono il 30%, e gli sviluppatori delle applicazioni a cui va il 70%. Ci sono poi gli introiti legati all’advertising, che dal 2014 genereranno un terzo dei profitti degli store, rispetto al 16% del 2010.
 

Per attrarre gli sviluppatori Google conta sulla sua solidità di azienda multinazionale, che potrà offrire un alto livello di autonomia e tutti i benefici che solo un grande gruppo può garantire: dal salario alla possibilità di vedere i propri programmi preinstallati su diversi dispositivi e sponsorizzati direttamente dalla casa madre, che potrà accelerarne il successo con campagne promozionali mirate.