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Data Protection Day: entro il 2011 nuove norme Ue. Etno chiede regole che rispecchino l’evoluzione del mercato

Europa


In un mondo in cui le informazioni si scambiano sempre più facilmente e rapidamente è quanto mai importante garantire il diritto alla riservatezza dei dati personali per evitare abusi, violazioni e intromissioni nella nostra sfera più privata. Alla protezione dei dati personali e alla promozione del diritto fondamentale alla privacy, la Commissione europea ha dedicato una Giornata di sensibilizzazione volta a spiegare ai cittadini quali sono le informazioni di carattere personale raccolte e trattate, il perché di tale trattamento e i diritti di cui ciascuno dispone in questo ambito.

 

La protezione dei dati personali, per quanto possa a molti sembrare un argomento ‘lontano’ dalla quotidianità, investe ormai quasi interamente la sfera delle nostre attività giornaliere, anche nella loro dimensione transfrontaliera: quando lavoriamo, quando ci rapportiamo alle amministrazioni pubbliche, quando viaggiamo, navighiamo su internet o facciamo acquisti, abbiamo a che fare con il trattamento delle nostre informazioni.

 

E, dal momento che nell’epoca della cosiddetta società dell’informazione “può accadere così che i dati di una persona – email, fotografie, agenda elettronica – siano creati nel Regno Unito con un software situato in Germania, trattati in India e conservati in Polonia per poi essere consultati in Spagna da un cittadino italiano”, è necessario “trovare un equilibrio tra la tutela della privacy e il libero flusso delle informazioni, che può creare nuove opportunità economiche”.

 

Nel giorno in cui si celebra il 30° anniversario della convenzione del Consiglio d’Europa sulla protezione delle persone rispetto al trattamento automatizzato di dati a carattere personale (“convenzione 108”), il Commissario Viviane Reding ha riaffermato la volontà della Commissione di modificare la  direttiva sulla protezione dei dati del 1995 entro quest’anno.
Le norme adottate in ambito a protezione dei dati personali sono, infatti, vecchie di 15 anni e la Commissione sta lavorando al loro aggiornamento, così da rendere adeguate a un contesto in continua evoluzione: “…di fronte alle sfide poste dal rapido sviluppo delle tecnologie dell’informazione, il diritto al rispetto della vita privata assume più importanza che mai. Sono trent’anni che la convenzione sulla protezione dei dati svolge un ruolo chiave nel garantire tale diritto, e perché continui per i prossimi trenta sono necessari alcuni adattamenti”, ha dichiarato il segretario generale Thorbjørn Jagland che ha ribadito la necessità “di un autentico quadro internazionale fondato sui diritti umani, che sia flessibile, trasparente e completo”. 

 
Sulla necessità di garantire un quadro di regole armonizzato è intervenuta anche ETNO, l’associazione che riunisce gli ex monopolisti delle tlc europee, sottolineando come l’omogeneità nella protezione dei dati sia uno dei prerequisiti fondamentali perché i cittadini europei possano godere dei servizi innovativi e partecipare pienamente ad una vera società dell’informazione globale.

 

Ribadendo che la tutela della privacy può essere garantita solo con il completo conseguimento del mercato interno, Luigi Gambardella, Presidente dell’Executive Board di ETNO ha ricordato che le regole sulla protezione dei dati personali dovrebbero riflettere anche l’evoluzione dei servizi e dei modelli di business. “Le regole sul consenso dovrebbero rispecchiare la natura dinamica dell’ecosistema online e dovrebbero essere abbastanza flessibili da permettere lo sviluppo di nuovi servizi, che siano caratterizzati da una maggiore personalizzazione e che tengano in considerazione la crescente “mobilità” dei dati personali”.

 

Con la crescente diffusione della banda larga ad alta velocità, delle reti di comunicazione mobile di quarta generazione e con lo sviluppo di di servizi come il cloud computing, che coinvolgono numerosi gestori di dati, a giudizio di ETNO le regole sul trasferimento internazionale delle informazioni dovrebbero essere semplificate, specialmente per quanto riguarda lo scambio di dati fra aziende dello stesso gruppo e dovrebbero essere rimossi gli eccessivi oneri amministrativi gravanti sulle imprese, come la lunghezza nella notifica delle procedure, poichè questi non portano benefici reali agli utenti.

In vista della revisione della Direttiva sulla protezione dei dati, ETNO chiede quindi alla Commissione di creare i presupposti per consentire a tutti gli attori della catena di “competere ad armi pari, indipendentemente dalla loro collocazione geografica e dal loro settore economico”.

Il video della Commissione su riservatezza dei dati personali e social network – disponibile in tutte le lingue ufficiali.
 

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