HTC: risultati record grazie ad Android, ma molti i dubbi sul futuro della stella taiwanese

di Alessandra Talarico |

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HTC Smartphone

Grazie al supporto al sistema operativo mobile Android di Google, il produttore coreano HTC è riuscito a imporsi come uno dei principali attori del mercato degli smartphone. Per avere un’idea del successo di HTC basti pensare che le vendite dei suoi dispositivi sono balzate da 11 milioni di unità nel 2009 a 25 milioni del 2010, anno in cui il fatturato ha segnato una crescita del 90% a 6,9 miliardi di euro su profitti netti per 1,12 miliardi di euro. Solo nell’ultimo trimestre, chiuso a dicembre, HTC ha venduto 9,1 milioni di smartphone, in crescita del 163% sullo stesso periodo di un anno prima.

Se, quindi, nel 2009, HTC controllava una quota di mercato pari alla metà di quella Apple, a un anno di distanza il gruppo taiwanese batte ogni attesa e si conferma come il vincitore della corsa agli smartphone scatenatasi in tutto il mondo – cosa che non è invece riuscita a rivali del calibro di Nokia e LG che per strada hanno perso manager di alto livello e quote di mercato –  complice anche la prima campagna pubblicitaria globale lanciata lo scorso anno, che ha contribuito a imporre il marchio sul mercato consumer.

 

“Il 2010 è stato un anno di svolta per noi…ci siamo trasformati da piccola compagnia in multinazionale molto più velocemente di quanto io stesso mi aspettassi”, ha dichiarato il Ceo Peter Chou, che per il 2011 attende risultati altrettanto brillanti. Per il primo trimestre, le entrate dovrebbero attestarsi a 2,3 miliardi di euro dalla vendita di 8,5 milioni di smartphone, in crescita rispettivamente del 46% e del 146% su base annua.

 

A trainare le performance di HTC, il successo degli smartphone Android, ma anche il buon successo registrato dall’ultima versione del sistema operativo mobile di Microsoft, Windows Phone 7, di cui HTC è uno dei principali supporter.

 

Il boom degli smartphone, iniziato nel 2010, proseguirà, secondo Chou, anche quest’anno, che dovrebbe chiudersi con una crescita a due cifre del segmento.

Gli analisti, tuttavia, si interrogano sulla capacità di HTC di mantenere questi livelli di crescita alla luce delle turbolenze sul mercato della fornitura di componenti, dell’intensificarsi della concorrenza nel segmento più redditizio – quello degli smartphone di fascia alta – e della prossima saturazione di molti mercati europei.

La minaccia principale arriva da un altro player asiatico, Samsung, che ha venduto oltre 10 milioni di smartphone Galaxy S in appena sei mesi, mettendo in discussione la leadership di HTC tra i supporter di Android.
Altri produttori – come Motorola e LG – stanno riprendendosi velocemente anche se non propriamente sul versante delle vendite, almeno su quello del design dei nuovi dispositivi.

Altri segnali del possibile indebolimento futuro di HTC il Financial Times li intravede nel fatto che Google ha scelto Samsung per produrre il prossimo Google Nexus (dopo il fallimento del primo progettato proprio da HTC) e che un prototipo Motorola è stato utilizzato dal vicepresidente engineering di Google Andy Rubin per dare dimostrazione delle potenzialità di un tablet targato Google.

Non tutto è perduto, tuttavia e secondo altri analisti il gruppo taiwanese ha ancora ampi margini di crescita, trainato dalla crescita di Android, che si attesterà al di sopra della media del settore e trascinerà tutti i suoi supporter.

Il problema maggiore, sul lungo periodo, resta la saturazione di molti mercati occidentali:  il prossimo anno, i livelli di penetrazione in Europa e Stati Uniti raggiungeranno punte del 70-80% e a spingere la crescita del segmento smartphone resteranno i mercati emergenti, dove però HTC non gode ancora di molta visibilità.

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