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Reti a banda larga: dalla Ue via libera ad aiuti di Stato per 1,8 mld di euro

Unione Europea


In linea con gli ambiziosi obiettivi dell’Agenda Digitale e per sostenere la ripresa economica, la crescita globale e la competitività dell’Unione sul lungo periodo, la Commissione europea ha approvato l’utilizzo di oltre 1,8 miliardi di euro di fondi pubblici con l’obiettivo di sviluppare la banda larga, ai sensi degli orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato.

I finanziamenti pubblici sono destinati a garantire che ogni cittadino europeo, compresi quelli residenti nelle zone rurali o remote, abbiano accesso a internet a banda larga.

 

Come ha sottolineato anche il vicepresidente della Commissione responsabile della concorrenza, Joaquin Almunia “gli investimenti intelligenti nelle infrastrutture a banda larga e ultralarga sono essenziali per creare posti di lavoro, migliorare le performance economiche e liberare il potenziale competitivo della Ue sul lungo periodo. La Commissione – ha aggiunto – vuole aiutare i Paesi Ue ad accelerare gli investimenti pubblici e privati nel settore”.

Nel 2010 la Commissione ha adottato 20 decisioni relative agli aiuti per lo sviluppo della banda larga, autorizzando l’utilizzo di oltre 1,8 miliardi di euro di fondi pubblici, un montante 4 volte superiore a quello del 2009. Questi interventi  potrebbero generare fino a 3,5 miliardi di investimenti nel settore.
“Il sostegno pubblico – afferma infatti la Commissione – è necessario per assicurare una copertura universale per le infrastrutture ad alta velocità in modo da evitare un nuovo digital divide tra le zone urbane e le zone rurali.”

 

Nell’ambito della strategia Ue 2020, la Commissione ha fissato degli obiettivi di sviluppo della banda larga e, in particolare con l’Agenda Digitale, ha precisato il possibile uso dei fondi pubblici a favore del settore.

Questi obiettivi, ha spiegato ancora la Commissione, “possono essere raggiunti solo se gli investimenti privati verranno integrati con finanziamenti pubblici comunitari e nazionali con l’obiettivo di estendere la copertura sia delle attuali reti che di quelle di nuova generazione anche alle aree in cui gli operatori non hanno incentivi a investire”.

 

Gli investimenti in servizi a banda larga adeguati e accessibili possono infatti portare grandi benefici economici e sociali per le persone che vivono e lavorano in queste zone, ad esempio fornendo loro la possibilità del telelavoro, l’accesso ai servizi di eHealth, eGovernment e di eLearning.

 

Nel valutare un aiuto pubblico in favore delle reti a banda larga, la Commissione verifica che quest’aiuto non ostacoli gli investimenti privati e non impedisca ad altri operatori di ottenere accesso effettivo e non discriminatorio alle infrastrutture sovvenzionate, così da aumentare la scelta e la qualità dei servizi per i consumatori.

Questo approccio, consente di installare reti ad alta velocità anche nelle zone completamente scoperte o in quelle in cui i fornitori di servizi non avevano potuto avere garantito un accesso a condizioni non discriminatorie.

La Commissione, si legge ancora nella nota diramata da Bruxelles, “…continuerà a incoraggiare l’uso intelligente dei fondi pubblici, per rendere disponibile internet a banda larga al numero maggiore possibile di cittadini e nella maniera più rapida e per aiutarli a beneficiare dei vantaggi della società della conoscenza”.

 

Oltre ai finanziamenti nazionali, altri 2,3 miliardi di euro sono stati destinati alla banda larga e  12,9 miliardi ai servizi della società dell’informazione per il periodo 2007-2013. Nell’ambito del Fondo per lo sviluppo rurale, sono stati quindi utilizzati ulteriori 360 milioni di euro, mentre la BEI ha investito nel 2009 2,3 miliardi (per un totale di 12 miliardi di euro a partire dal 2000) in infrastrutture a banda larga.
 

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