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Frequenze: la Ue avverte che con lo slittamento della gara, in attesa del nuovo parere del Consiglio di Stato, si rischia procedura di infrazione

Italia


Si fa sempre più acceso il dibattito sullo slittamento della gara per l’assegnazione delle frequenze del digitale terrestre, dopo che il Ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani ha deciso di chiedere al Consiglio di Stato un nuovo parere sulla normativa riguardante l’applicazione del principio di reciprocità tra Stati in materia di radiodiffusione televisiva.

Romani ha spiegato che questa scelta è motivata dalla “delicatezza della questione e dalla sua complessità tecnico giuridica”.  

Il parere dovrebbe arrivare tra 20-30 giorni. Di conseguenza slitterà l’asta per l’assegnazione dei multiplex.

Per il ministro, “si tratta di un principio elementare di giustizia e non saranno i 20-30 giorni di tempo ragionevolmente previsti per la decisione del Consiglio di Stato a causare ritardi significativi nei tempi previsti per la gara. Al contrario  qualora non preventivamente risolti, i problemi interpretativi in questione potrebbero dilatarsi a dismisura quale conseguenza di ricorsi e controricorsi in sede giudiziaria”.

 

Da Bruxelles, il portavoce del Commissario Ue alla Concorrenza Joaquin Almunia, ha fatto sapere che la presentazione alla Ue del bando di gara sul digitale è importante per la chiusura della procedura d’infrazione aperta a seguito di un esposto depositato dall’associazione Altroconsumo, “Senza di esso non possiamo chiudere il caso”.

 

Nel luglio 2006 Bruxelles aveva inviato al governo italiano una lettera di messa in mora, primo passo della procedura d’infrazione, in seguito a un esposto depositato da Altroconsumo. La Commissione europea contestava la modalità con cui il nostro Paese aveva gestito l’avvio della televisione digitale terrestre, in pratica mantenendo nel nuovo mercato televisivo il potere di mercato degli operatori già presenti su quello della tv analogica.

In pratica la Ue chiedeva spiegazione sulla legge Gasparri in relazione alle modificazioni del sistema radio-tv, alcune delle quali poi giudicate dalla stessa Commissione incompatibili con il diritto comunitario.

Nel luglio 2007 venivano accordati all’Italia due mesi di tempo per correggere i rilievi di problematicità evidenziati dalla Commissione nei confronti della legge Gasparri nella parte relativa al digitale terrestre. Successivamente la procedura d’infrazione è stata sospesa in attesa dell’adozione da parte del Governo Italiano di misure atte a garantire il rispetto del diritto comunitario.

 

Nei giorni scorsi Romani, in visita a Bruxelles, aveva assicurato l’invio imminente del bando di gara e adesso, con la richiesta del nuovo parere al Consiglio di Stato, la preoccupazione maggiore è quella di incorrere in un nuovo contenzioso con la Ue.

 

Intanto, l’Agcom ha inoltrato formale richiesta al ministero dello Sviluppo economico per proporre l’adozione di un nuovo calendario relativo allo switch-off, che anticipa alla fine del 2011 il termine della cessazione del servizio di radiodiffusione televisiva in analogico sull’intero territorio nazionale. Lo ha reso noto il presidente del Corecom Umbria, Luciano Moretti, a margine dell’incontro svoltosi a Roma con i responsabili del settore tecnico dell’Autorità.

La modifica, discussa nel consiglio dell’Agcom e formalizzata all’assemblea nazionale dei Corecom, prevede che l’Umbria effettuerà lo switch-off nel corso del secondo semestre 2011, anticipando quindi di un anno il percorso di transizione al digitale terrestre e il relativo spegnimento del segnale analogico.

 

Secondo l’Autorità – riferisce una nota della Regione – ciò renderà possibile mettere a gara quanto prima le frequenze analogiche liberate relative alla banda 800 mhz. Ma nel corso dei lavori dell’assemblea nazionale, proprio Moretti, ha sottolineato quanto questo anticipo rischi di creare ulteriori difficoltà sia alle emittenti che agli utenti.

Le conseguenze di tale proposta che, secondo lo stesso Moretti, il Ministero non dovrebbe tardare a recepire, sono state anche al centro del dibattito svoltosi durante l’ultima seduta del Comitato umbro.

 

Sempre nell’ambito del passaggio al digitale terrestre, il Comune di Milano ha deciso, per volontà dell’assessore alle Politiche Sociali della Giunta Moratti, Mariolina Moioli, di fornire gratuitamente 500 decoder agli anziani.

Dopo aver messo in campo una squadra di tecnici ‘sintonizzatori’ che hanno fornito gratis assistenza ai telespettatori più anziani e in difficoltà economica, l’assessore ha adesso annunciato la distribuzione di 500 apparecchi, offerti da Saturn.

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