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Intel: i Pc non sono morti. Trimestre record anche senza smartphone e tablet

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La debolezza di Intel nel mercato in esplosione di smartphone e tablet non ha influito sulla trimestrale del colosso Usa dei processori, che anzi ha chiuso quello che il Ceo Paul Otellini ha definito “il migliore anno nella storia di Intel”, prevedendo un 2011 ancora migliore. Il gruppo californiano ha chiuso il 2010 con un fatturato  pari a 43,6 miliardi di dollari, un risultato operativo di 15,9 miliardi di dollari, utili netti di 11,7 miliardi di dollari e utili per azione pari a 2,05 dollari. Il quarto trimestre si è chiuso invece con un fatturato di 11, 5 miliardi di dollari. Il risultato operativo è stato di 4,3 miliardi di dollari, con utili netti di 3,4 miliardi di dollari e utili per azione di 59 centesimi.

Risultati record li definisce la società, che fuga così i dubbi di chi la riteneva in difficoltà per il rallentamento delle vendite di Pc e per il suo ruolo decisamente minoritario nel mercato dei device mobili di ultima generazione, in cui la società dovrebbe fare il suo ingresso nel 2011, portando il processore Atom – che ha dominato il segmento netbook – anche su una vasta gamma di tablet basati sui sistemi operativi  Windows (Microsoft), Android (Google) e Meego (nato dalla collaborazione tra Nokia e Intel).

“Nel 2011 – ha assicurato Otellini – vedrete i processori Atom in molti smartphone con livelli di potenza competitivi e performance da leader del settore”.

Otellini si è detto nient’affatto preoccupato per quello che molti definiscono l’assalto della britannica Arm, i cui chip sono stati scelti anche da Microsoft per la nuova versione di Windows. Innanzitutto, secondo il Ceo di Intel, i Pc non sono affatto morti. Il mercato nel 2010 è cresciuto del 17% e continuerà a crescere ancora quest’anno, a tutto vantaggio del nuovo processore Sandy Bridge, la prima architettura a integrare la parte grafica direttamente sul chip, lanciato la scorsa settimana e che sarebbe stato già scelto per 500 diversi nuovi modelli di Pc. Anche i netbook non sono ancora spacciati, come molti credono, per l’avvento dei tablet: nel 2010 ne sono stati venduti 37 milioni, in crescita del 20% e per l’anno in corso Intel punta sui mercati emergenti con modelli di fascia bassa, ma anche su quelli maturi con dispositivi dotati di un set più ricco di funzioni.
 

Ma la sfida più importante è quella rappresentata dalla crescente domanda di server: nel 2010, ai Pc si sono aggiunti i dispositivi mobili come i tablet e gli smartphone, nel futuro arriveranno le Tv connesse e diversi altri dispositivi di uso quotidiano si collegheranno in rete. Nei prossimi 5 anni, calcola Otellini, un altro miliardo di persone andrà online con 15 miliardi di nuovi dispositivi connessi, per un aumento del traffico pari a 1.000 exabytes, contro i 245 exabytes dello scorso anno.

“Più persone, più dispositivi, più utilizzo. Questa dinamica richiederà server dalle prestazioni sempre maggiori negli anni a venire”, prevede Otellini, che prevede di aggiornare l’intera gamma di processori Xeon entro il primo trimestre, così da essere pronto a soddisfare la domanda di sistemi per i datacenter e il cloud computing.

 

Il 2010 è stato un anno positivo anche per il mercato italiano, dove a trainare le performance è stato l’ottimo andamento del settore server, con una domanda sostenuta delle aziende e motivata da esigenze di risparmio e sicurezza.

“Intel – ha sottolineato Dario Bucci, Country Manager Intel Italia e Svizzera – ha anche compiuto passi importanti in questo segmento e nei servizi di cloud computing grazie al lancio della Open Data Center Alliance, alla quale partecipano realtà italiane di rilievo come Intesa Sanpaolo, Unicredit, Monte dei Paschi di Siena, Poste Italiane e Telecom Italia”.
“L’Italia è stata inoltre capace nell’anno di esprimere una forte capacità di innovazione, in particolare nell’ambito consumer, con il rafforzamento della positiva collaborazione con Telecom Italia e il lancio di Cubovision, un passo importante in direzione di quella TV intelligente verso la quale l’intero mercato si sta orientando”, ha concluso.

Per il 2011, Intel prevede un margine lordo in percentuale del 65%, spese per  Ricerca e Sviluppo di circa 7,3 miliardi di dollari. ammortamenti per circa 5 miliardi di dollari, e investimenti  pari a 9 miliardi di dollari.

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