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Banda larga: internet a 100 Mb e regole NGN domani sul tavolo Agcom

Italia


L’Agcom esaminerà martedì il dossier relativo all’offerta di Telecom Italia per internet a 100 MB in sei città (Roma, Milano, Catania, Bari, Venezia e Torino). Nell’ambito della stessa riunione dovrebbe partire anche l’iter per la creazione di nuove regole per la banda larga di nuova generazione, che dovranno essere sottoposte a consultazione pubblica e quindi passare al vaglio della Commissione europea.

Si tratta di due questioni strettamente legate tra loro poiché, come ha affermato anche l’ad di Telecom Italia, Franco Bernabè, manca ancora un quadro regolatorio certo per l’NGN e l’Italia rischia di accumulare ulteriori ritardi in un settore ritenuto strategico per la crescita economica.

 

Il progetto Internet a 100 MB, presentato alla fine di ottobre e che doveva partire per Natale, rientra nel Piano degli investimenti di Telecom Italia per la realizzazione di una rete in fibra ottica in sei città italiane entro il 2010 (e in tredici città entro il 2012 per arrivare al 50% di copertura della popolazione e 138 città entro il 2018) ma deve ancora ricevere il via libera dell’Agcom, che deve valutarne anche la replicabilità da parte degli operatori concorrenti sulla base dei cosiddetti ‘test di prezzo’, il sistema per valutare la replicabilità di un’offerta lanciata da un operatore notificato, che ha cioè un forte potere di mercato.
Solo dopo la pubblicazione della delibera, avvenuta alla fine di ottobre, il gruppo telefonico ha potuto presentare la richiesta formale all’Agcom, che come sappiamo deve ancora pronunciarsi.

 

Sulle conseguenze di questi ritardi e sul fatto che non sia ancora stata notificata ai concorrenti di Telecom Italia alcuna offerta all’ingrosso “bistream” a condizioni orientate ai costi e con caratteristiche pubblicate con almeno 90 giorni di preavviso – secondo quanto previsto espressamente da Agcom, sin dal 2009 – si è pronunciata nei giorni scorsi anche AIIP, l’Associazione Italiana Internet Provider secondo cui “…senza un’offerta all’ingrosso, disaggregata e orientata ai costi, Telecom Italia avrà il monopolio assoluto sulla fibra”.

L’associazione, in sostanza, sostiene che se l’Autorità autorizzasse l’offerta al dettaglio di Telecom Italia senza “un’adeguata offerta all’ingrosso per i concorrenti”, si andrebbe a creare una “…monopolizzazione assoluta del mercato da parte di Telecom Italia e ciò vanificherebbe gli investimenti sinora svolti dai concorrenti, con evidenti ripercussioni anche sul livello occupazionale delle aziende associate ad AIIP”.

 

AIIP ritiene pertanto che – al fine di tutelare la concorrenza e i consumatori – sia necessario non posticipare ulteriormente le regole già stabilite dall’Autorità.

“Occorre sin da subito rispettare l’obbligo di apertura della rete di Telecom Italia con la fornitura agli operatori concorrenti del servizio bitstream corrispondente a queste offerte, ed è necessario che ciò avvenga a condizioni tecniche ed economiche che permettano ai concorrenti di realizzare proprie offerte concorrenziali con quella di Telecom”, ha concluso l’associazione.

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