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Ma quanto vale davvero Facebook? Il WSJ avverte: ‘Aspettative troppo elevate. Investimento a rischio’

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Mentre una ‘bufala’ diffusa ieri su Internet sull’imminente chiusura di Facebook costringeva il social network a smentire ufficialmente la notizia, il Wall Street Journal ha messo in guardia sulle incognite legate a un eventuale investimento nella società, dal momento che l’attuale valutazione – 50 miliardi di dollari dopo l’investimento di Goldman Sachs – è talmente alta che potrà solo scendere se il sito non riuscirà a soddisfare le attese degli analisti. Nonostante la crescita di clienti e profitti e il fatto che difficilmente un altro social network potrà raggiungere gli stessi risultati, le mode e le tendenze di internet cambiano, infatti, in maniera estremamente rapida ed è reale la possibilità che emerga un nuovo modo di socializzare e comunicare che farà sembrare l’invenzione di Mark  Zuckerberg ‘antica’, così come Facebook ha in pochissimo tempo messo in ombra MySpace.
 

Goldman Sachs, che ha recentemente investito 500 milioni di dollari in Facebook (portando il valore del gruppo a quota 50 miliardi di dollari) ha diffuso intanto ai suoi clienti un documento che contribuisce a far luce sulla situazione finanziaria del più famoso dei social network e a far sembrare più ragionevole un investimento da molti giudicato assurdo: secondo il prospetto di un centinaio di pagine, relativo all’accordo per consentire ai clienti della compagnia di acquistare fino a 1,5 miliardi di dollari di azioni di Facebook, la società nei primi nove mesi dello scorso anno ha generato un utile netto di 355 milioni di dollari su un fatturato si 1,2 miliardi di dollari e potrebbe chiudere il 2010 con un utile netto di almeno 500 milioni di dollari.

Il prospetto, presentato giovedì ai clienti Goldman Sachs potenzialmente interessati all’investimento, indica anche che Facebook potrebbe superare quest’anno quota 500 azionisti, eventualità che obbligherebbe la società a rendere pubbliche le informazioni sui risultati finanziari a partire da aprile 2012, anche senza quotazione in Borsa.
 

Secondo l’analista Ryan Jacob si può tranquillamente sostenere che quest’anno Facebook “…genererà un utile tra 800 milioni e circa 1 miliardo di dollari” per un margine operativo “del 30-40%”.
Per fare un confronto, nei primi nove mesi del 2004, quando anche Google valeva 50 miliardi di dollari, la società di Mountain View ha generato entrate per 2 miliardi di dollari e un utile netto di 195 milioni di dollari: il social network, dunque, fattura di meno ma è più redditizio.

 

I dati finanziari citati nel prospetto non sono stati oggetto di audit e in effetti danno pochi dettagli su come questi utili vengano generati ma secondo molti fanno da preludio anche a una prossima introduzione in Borsa, che potrebbe avvenire anche prima del 2012, dopo che la SEC ha deciso di aprire un’inchiesta sull’investimento privato della banca Usa per verificare se le regole relative alle società non quotate hanno bisogno di aggiustamenti. Secondo il cliente Goldman Sachs che ha deciso di divulgare questi dati, gli investimenti in azioni Facebook confluiranno in una nuova società registrata nel Delaware chiamata FBDC Investors LP.
 

Ci vorrà, dunque, ancora un po’ di tempo prima di capire se ha ragione il WSJ quando sottolinea che “la maggior parte dei guadagni futuri potrebbero già essere andati” e che Facebook potrà anche diventare la maggiore compagnia del mondo, “…ma partendo dal prezzo già stabilito sarà poco probabile che finirà per essere il migliore investimento del mondo”.

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