Digital divide: diminuisce il divario delle ‘aree escluse’. Gli interventi di Lepida in Emilia Romagna

di Antonietta Bruno |

Il progetto di riduzione del digital divide prevede il ricorso a diverse tecnologie in grado di assicurare la copertura a banda larga.

Italia


Lepida

Procede a pieno ritmo il lavoro di attivazione dei servizi Adsl sulle centrali telefoniche di Telecom Italia già annunciato lo scorso mese di settembre e che consente a luoghi, cittadini e imprese, finora esclusi dall’accesso alla rete, di essere facilmente raggiunti.

Grazie agli interventi già compiuti e all’impegno che vede Lepida SpA in prima linea per ridurre i disagi dei residenti nelle zone montane e rurali soprattutto, il divario digitale è diminuito e diminuirà ancora nei prossimi mesi. “Si calcola che a oggi – affermano da Lepida – siano circa 536 mila gli abitanti in assenza di accesso alla rete a banda larga, pari al 12% della popolazione regionale”.

 

Il calcolo, ovviamente, si riferisce alla ‘copertura netta’ ovvero, alla stima del numero di utenti che realmente godono di un servizio a banda larga.

In termini di ‘copertura lorda’ invece, ovvero di utenti collegati a centrali attrezzate per Adsl, la percentuale di popolazione totalmente scoperta sarebbe infatti solo del 3,1%.

La differenza tra copertura lorda (potenziale) e netta (reale) si spiega tenendo conto di diversi fattori limitanti, come ad esempio le linee telefoniche collegate a centrali con apparati che consentono al massimo un collegamento a 640 kb/s di banda (Adsl light), o le linee telefoniche attestate su centraline secondarie ‘aggiornabili’ solo tramite investimenti molto costosi e antieconomici, o infine l’eccessiva distanza dalla centrale e conseguente degradazione del segnale. Oggi, quindi, la definizione del digital divide si basa sulla possibilità, da parte della popolazione, di accedere a un servizio minimo che prevede una connessione di almeno 2 Mb/s (banda larga di prima generazione).

 

“In Emilia-Romagna, regione che dispone di un tasso di copertura pari a quello medio nazionale – spiegano ancora da Lepida SpA – sono soprattutto le popolazioni delle zone montane a risentire della difficoltà: si calcola che non riescano ad accedere ai servizi di prima generazione circa 176 mila abitanti, pari al 39% della popolazione residente in montagna. Il progetto di riduzione del digital divide portato avanti dall’azienda – continuano – prevede il ricorso a diverse tecnologie in grado di assicurare la copertura a banda larga. Nelle zone montane si è prevalentemente intervenuti con le reti wireless”.

 

Per quanto riguarda l’Appennino emiliano invece, le buone notizie riguardano le province di Parma e di Reggio Emilia e la Val Tidone (Piacenza), dove la realizzazione degli interventi è conclusa.

Sempre nel piacentino, tra pochi giorni si dovrebbero concludere i lavori in Val Trebbia e Val d’Arda. Nel modenese i servizi sono attivi in otto comuni sui quattordici previsti dal progetto.

Nel bolognese si sta lavorando per la realizzazione della rete wireless nella valle del Santerno e a Montepastore nel Comune di Monte San Pietro. In Romagna, si è conclusa la realizzazione della rete wireless nella Valconca.

 

Ci sono poi territori dove è stato possibile intervenire per la riduzione del divario digitale utilizzando la fibra  ottica. Prevede la posa di ben 540 km di cavi, il Piano previsto nella convenzione stipulata tra Lepida SpA e Infratel, pari ad un investimento di 20 milioni di euro (15 del Ministero dello Sviluppo Economico e 5 di fondi regionali dell’Emilia-Romagna) per raggiungere con la fibra ottica complessivamente 123 centrali telefoniche.
Entro il prossimo mese di agosto i lavori di Infratel saranno conclusi. In quest’ambito si colloca l’accordo tra Lepida SpA, Regione Emilia-Romagna e Telecom Italia che prevede, tra l’altro, l’attivazione dei servizi Adsl su 54 centrali telefoniche del gestore entro l’anno.

 

Per la riduzione del divario digitale, peraltro, esistono altre tecnologie, utili soprattutto in aree di fallimento di mercato. E’ il caso del WiMax che però, per problemi legati al mercato ed indipendenti dalla volontà di Lepida SpA, ha subito una battuta di arresto in Emilia-Romagna. Per quanto riguarda invece il collegamento via satellite, resta ancora valido l’accordo tra Lepida SpA, Skylogic, Opensky e Eutelsat Italia che prevede prezzi agevolati per l’acquisto di kit satellitari dell’offerta Tooway fornito da Open Sky, cui finora hanno aderito un centinaio di cittadini.

 

“Lepida SpA, in veste di facilitatore del rapporto tra cittadini, imprese, istituzioni e operatori – ribadiscono ancora dall’azienda – ha siglato in giugno un accordo con NGI SpA e BT Enìa telecomunicazioni, che prevede, a fronte di segnalazioni d’interesse di un certo numero di soggetti interessati al servizio di connettività wireless fornito dall’azienda, la messa a disposizione, da parte dei Comuni e di Lepida SpA, di infrastrutture per favorire la fornitura del servizio da parte di NGI. Ed è ancora un ruolo di facilitazione quello che intende sostenere Lepida SpA nei confronti di Vodafone, impegnata ad estendere la propria copertura radio a Larga Banda prioritariamente nei comuni in digital divide. Infatti – concludono – da gennaio 2011 Vodafone, che ha recentemente lanciato il progetto ‘1000 Comuni’, si è impegnata a coprire a livello nazionale almeno un Comune al giorno fino a un totale di almeno mille”.