Key4biz

eGov 2010: bilancio di fine anno. Soddisfatto Brunetta, ma Italia ancora debole per diffusione banda larga

Italia


Il ministro per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta presenta alla stampa i risultati del Rapporto eGov Italia 2010 evidenziando, nell’occasione, risultati raggiunti e anche le criticità che il governo deve ancora superare. Nove in tutto i punti cardini del rapporto di fine anno su cui si è incentrata, dal punto di vista tecnologico, l’azione del governo Berlusconi.

Entrando più nello specifico, il Ministro Brunetta ha fatto un’attenta analisi su: rapporto cittadino-pubblica amministrazione; sanità digitale; scuola, università e giustizia elettronica; infomobilità; servizi alle imprese e per il lavoro; banche reti e servizi infrastrutturali della PA.

 
Rapporto cittadino-PA
La PEC registra un ampio grado di diffusione nella PA, arrivando a quasi 20 mila caselle registrate all’interno dell’Indice delle Pubbliche Amministrazioni. Oltre il 40% dei Comuni ha una casella PEC (con punte del 90% in Umbria e del 75% in Friuli Venezia Giulia) ma con percentuali ancora basse (che non superano il 20%) in Calabria, in Abruzzo, in Basilicata e in Sardegna. Oltre la metà dei Comuni pubblica – come previsto dalla legge – l’indirizzo PEC sul proprio sito web. Il servizio Postacertificat@ si sta progressivamente diffondendo anche tra i cittadini: le richieste di attivazione sono 450 mila, già cresciute negli ultimi 15 giorni di circa il 20%.

Sanità digitale
Sul fronte della sanità sono stati realizzati interventi per la digitalizzazione dei processi base. Da qualche mese è operativo l’obbligo di invio telematico dei certificati di malattia da parte dei medici, il 90% tra quelli di medicina generale è già abilitato per l’utilizzo della nuova procedura. Grazie al nuovo sistema di comunicazione, in pochi mesi sono pervenuti all’INPS per via telematica oltre 2 milioni di certificati di malattia online. Il confronto con i dati dell’anno precedente indica come nei primi mesi di diffusione la percentuale di copertura del nuovo servizio ammonti a oltre il 60%.

Scuola e Università digitale
Appaiono rilevanti le iniziative realizzate nel settore della scuola: nel complesso sono state consegnate oltre 22.300 Lavagne Interattive Multimediali (3.300 da parte del DDI; oltre 17.000 dal MIUR; 900 dalle Regioni). È stato realizzato il portale ‘ScuolaMia’ che permette alla scuola di erogare servizi digitali alle famiglie. In pochi mesi hanno spontaneamente aderito all’iniziativa oltre 2.800 scuole di ogni ordine e grado su tutto il territorio nazionale, abilitandosi così alla comunicazione attraverso Pc, PEC o Sma con i genitori degli studenti per la trasmissione di comunicazioni o documenti inerenti l’attività didattica (pagelle, assenze, orari di ricevimento).
‘Innovascuola’, il portale che consente l’accesso a contenuti multimediali, dispone di quasi 1.190 contenuti gratuiti dedicati alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. Al portale risultano registrati oltre 2.000 utenti, di cui 751 docenti e 1.287 studenti.
Sono state attivate iniziative per incrementare la copertura Wi-Fi e l’adozione di servizi online in 55 diversi Atenei. Tali servizi sono disponibili per circa il 90% dell’intera popolazione studentesca. Inoltre è stata impressa una forte accelerazione al processo di digitalizzazione e semplificazione amministrativa attraverso: l’iscrizione online, la verbalizzazione elettronica degli esami, il fascicolo personale dello studente, l’automazione dei flussi informativi e l’adozione di servizi VoIP.

Giustizia digitale
Nel campo della Giustizia civile sono stati realizzati rilevanti interventi per diffondere la disponibilità di servizi telematici e informatici innovativi: la consultazione delle informazioni relative allo stato dei procedimenti risultanti dai registri di cancelleria; la consultazione dei fascicoli virtuali relativi ai procedimenti di interesse; la trasmissione di comunicazioni e notifiche; il deposito di atti e documenti. Il processo di digitalizzazione è decollato in quasi tutte le realtà nazionali con livelli diversi di implementazione nei singoli distretti. Il sistema di consultazione dei registri di cognizione è ormai disponibile in tutti i distretti, mentre meno diffusi risultano i sistemi di consultazione dei registri di esecuzione, dei fascicoli Polis Web Pct-Sicid e Siecic.

Infomobilità
I servizi Ict legati al trasporto pubblico e privato sono diffusi soprattutto nelle città medio-grandi, seppure non manchino casi di interesse in alcuni centri di media dimensione. Quasi i due terzi dei capoluoghi di Provincia dispongono di varchi elettronici con telecamere per l’ingresso nelle Zone a Traffico Limitato (ZTL). In circa il 40% dei capoluoghi di Provincia è possibile pagare la sosta con carta intelligente prepagata, ma solo nel 3% dei centri urbani si può provvedere alla ricarica online.

Servizi alle imprese e per il lavoro
Sono stati sviluppati servizi digitali innovativi in grado di far fronte alla complessità del ‘sistema impresa’ e del ‘sistema lavoro’. Poco più di un terzo dei Comuni italiani offre servizi online rivolti alle imprese. Nel caso dello Sportello Unico per le Attività Produttive (Suap), meno di un terzo dei Comuni ha predisposto la disponibilità di un accesso online. La situazione è ovviamente migliore nei comuni capoluogo, con il 40% circa che dispone del Suap online. I servizi per il lavoro, generalmente erogati su base provinciale, sono stati oggetto di iniziative territoriali alquanto diverse, che hanno determinato una presenza sul territorio di Sistemi Informativi per il Lavoro (SIL) articolati in modalità differenti.

Banche dati pubbliche
Il quadro relativo alle principali banche dati pubbliche (anagrafe popolazione, territorio e fisco) risulta, nel complesso, consolidato. Vi è un buon grado di informatizzazione di base, tanto a livello centrale quanto relativamente alle pubbliche amministrazioni locali. Anagrafi e gestione dei tributi risultano informatizzati in quasi tutti i Comuni e le dotazioni tecnologiche più complesse possono dirsi sufficientemente diffuse anche nei Comuni di media dimensione. Oltre la metà dei Comuni rende disponibili online informazioni e servizi relativi alle banche dati. Capillare è inoltre il collegamento alle banche dati centrali.

Dotazione tecnologica, reti e servizi infrastrutturali della PA
Il protocollo informatico, il collegamento a Internet e la gestione del personale sono ormai largamente informatizzati in tutti i Comuni del territorio nazionale. Sufficientemente diffuse risultano le connessioni a banda larga e firma digitale, mentre Intranet e VoIP sono disponibili in una quota ancora modesta di Comuni. In diverse regioni i Comuni presentano un livello di informatizzazione pari al 100%. Risulta utile segnalare alcuni casi di eccellenza: le procedure relative al personale in Sardegna, la gestione degli atti amministrativi nelle Marche, l’Intranet e le connessioni a banda larga in Trentino-Alto Adige, la firma digitale in Toscana, il protocollo informatico in Umbria e il VoIP in Emilia-Romagna.

Copertura infrastrutturale a banda larga
A oggi risultano coperti da banda larga circa 55 milioni di italiani. Considerando sia il servizio a banda larga fissa sia a banda larga mobile, risulta che l’8,4% della popolazione italiana soffre il digital divide, rispetto al 13% del 2009 (-4,6%). Dal 2009 ad oggi, il piano di interventi ha quindi portato la banda larga a ulteriori 2 milioni di persone, a cui se ne aggiungerà un altro milione entro la metà del 2011. Nelle città il grado di copertura appare in linea con quanto si registra negli altri Paesi europei. Qualche problema si rileva ancora nelle aree scarsamente abitate. In alcune aree del Paese il divario digitale resta particolarmente allarmante, come nel caso del Molise (dove il digital divide sfiora il 35%), della Basilicata (oltre il 20%), del Veneto e dell’Umbria (entrambe con il 17%). (a.b.)

 

Exit mobile version