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Editoria: il governo accoglierà l’invito dell’Agcom a prorogare il divieto di incroci Tv-giornali

Italia


Il governo accoglierà l’invito dell’AGCOM a prorogare i limiti per gli intrecci antitrust fra stampa e tv previsti dalla legge Gasparri che scadranno il 31 dicembre prossimo. Lo ha detto il ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani, avvicinato dai cronisti a Confindustria.
Pronto il commento del responsabile Comunicazioni del Partito Democratico, Paolo Gentiloni,  che ha dichiarato: “Aspetto di vedere il testo del decreto, ma intanto prendo atto dell’impegno del ministro Romani’.

‘La proroga del divieto di acquisto dei giornali da parte dei grandi broadcaster era stata proposta con un disegno di legge di tutte le opposizioni nello scorso mese di aprile – ha sottolineato Gentiloni -. La scadenza del divieto inserito nella legge Gasparri costituisce, infatti, una potenziale minaccia all’autonomia della carta stampata, visto l’abnorme concentrazione televisiva che, d’altra parte, si accompagna al conflitto di interessi’.
Gentiloni ricorda inoltre che ‘la richiesta di una proroga era stata sollecitata nelle scorse settimane anche da una formale segnalazione di AGCOM, e quindi mi aspetto che alle dichiarazioni di Romani corrispondano i fatti nel prossimo Milleproroghe’.

La proroga del divieto, con un intervento legislativo, era, infatti, stata sollecitata in una comunicazione del 24 novembre 2010, inviata dall’AGCOM al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e al ministro Romani. Secondo l’Autorità ‘il mantenimento della normativa sui limiti antitrust incrociati stampa-tv può a pieno titolo rientrare tra gli interventi consentiti al legislatore per il mantenimento della concorrenzialità e del pluralismo del sistema dell’informazione, anche alla luce del confronto con i principali Paesi europei’.

L’originaria disposizione sul divieto, contenuta nella legge Mammì del 1990, era stata modificata dalla Gasparri, approvata il 3 maggio 2004. Secondo la norma, i soggetti che esercitano l’attività televisiva in ambito nazionale attraverso più di una rete non possono, prima del 31 dicembre 2010, acquisire partecipazioni in imprese editrici di giornali quotidiani o partecipare alla costituzione di nuove imprese editrici di giornali quotidiani. Tale divieto si applica anche alle imprese controllate, controllanti o collegate ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile. La norma è confluita, in sede di riordino e coordinamento della legislazione in materia radiotelevisiva, nel Testo unico della radiotelevisione del 2005, il quale e’ stato di recente modificato dal Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici del 15 marzo 2010, che ha mantenuto inalterata la disposizione sugli incroci di stampa e tv. L’AGCOM, nel suo ultimo intervento, aveva ricordato che ‘la disposizione in materia di limiti antitrust è stata sin dall’inizio concepita dal legislatore a tutela del pluralismo dei mezzi di comunicazione e di informazione, sulla base delle indicazioni date dalla Corte Costituzionale”.

‘La scadenza del divieto in questione – scriveva ancora l’Autorità – risulta di particolare rilevanza ai fini del pluralismo, in considerazione del fatto che la televisione risulta il mezzo principale di informazione, seguita dai quotidiani, che rappresentano la seconda fonte di informazione utilizzata in Italia’.

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