Roaming: parte consultazione pubblica. Kroes, ‘Tariffe ancora troppo alte e mercato poco concorrenziale’

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


Roaming

I prezzi dei servizi di roaming si mantengono su livelli troppo alti e non esiste ancora un mercato unico. E’, dunque, ancora lontano l’obiettivo fissato dall’Agenda digitale, in base al quale la differenza tra le tariffe nazionali e le tariffe di roaming dovrebbe ridursi a zero entro il 2015.

Con l’obiettivo di raddrizzare le storture ancora in essere nonostante i vari interventi comunitari per calmierare i prezzi, l’esecutivo europeo ha avviato una consultazione pubblica – aperta fino all’11 febbraio 2011 – per sollecitare i pareri di consumatori, imprese, operatori delle telecomunicazioni e autorità pubbliche su temi quali la necessità di stimolare la concorrenza, tutelando nel contempo gli interessi delle imprese e dei consumatori europei. Interventi che costituiranno la base per la revisione dell’attuale regolamento Ue.

 

Le attuali tariffe di roaming, già regolamentate sia per quanto riguarda le chiamate vocali che la trasmissione sms e la navigazione internet, secondo il Commissario Ue per l’Agenda digitale Neelie Kroes sono ancora troppo alte e ingiustificatamente elevate rispetto ai prezzi praticati sui mercati nazionali.

Differenze che non avrebbero ragione di esistere e che rappresentano “un incubo per uomini d’affari, turisti e, in particolare, per i giovani che viaggiano per l’Europa”.

“I consumatori non possono comprendere coma i 5 centesimi che si pagano mediamente per scaricare 1 MB di dati a casa si trasformano in 2,60 euro a MB quando si attraversa un confine invisibile e molte volte artificiale”, ha sottolineato la Kroes, affermando quindi di non credere che questi soldi vengano reinvestiti nell’aggiornamento delle reti: “Non posso sostenere questa tesi davanti ai consumatori, per il semplice motivo che non è vera”, ha detto.

Per la Kroes, dunque, “Bisogna andare all’origine dei problemi attuali, ossia la mancanza di concorrenza, e trovare una soluzione duratura. Valuteremo con mente aperta le varie soluzioni per individuare quella veramente efficace.”

 

Il regolamento Ue sul roaming è stato lanciato nel 2007 per porre un limite alle tariffe massime praticate all’ingrosso dagli operatori ed è stato quindi esteso anche ai messaggi e a internet mobile. Nel secondo trimestre del 2010 il massimo stabilito per legge per le chiamate vocali in roaming nella Ue era di 0,43 euro al minuto e i consumatori che hanno scelto l’eurotariffa hanno pagato in media 0,38 euro al minuto per effettuare chiamate in roaming e 0,16 euro al minuto per le chiamate ricevute, leggermente al disotto del massimale di 0,19 euro stabilito per legge.

Dal momento che la relazione intermedia presentata a luglio ha evidenziato come, nonostante la forzata riduzione dei prezzi, il mercato risulti ancora troppo poco competitivo attraverso la consultazione pubblica, la Ue intende capire quali ulteriori misure potrebbero essere intraprese  per promuovere la concorrenza a vantaggio dei clienti.