Reti: l’Italia non è pronta per il web del futuro. Al minimo la qualità della nostra banda larga

di Alessandra Talarico |

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Broadband

Sono 14 i Paesi – sui 72 analizzati dalla Saïd Business School della Oxford University – già pronti per l’internet del futuro. L’Italia non è fra questi, anzi: il nostro Paese è al 26esimo posto su 30, con un ‘broadband quality score‘ pari a 72 punti, contro i 153 della Corea, che si conferma leader della classifica mondiale.

 

Il punteggio dell’Italia in termini di qualità della banda larga è migliorato rispetto ai 68 punti del 2009 e ai 63 del 2008, ma il nostro paese è nel gruppo di quelli che riescono giusto a soddisfare gli attuali bisogni di connettività (social networking, video streaming in bassa definizione, file sharing) e il distacco dai leader della classifica è notevole: alla Corea segue Hong Kong (118), Giappone (116), Islanda (115), Svizzera, Lussemburgo e Singapore (111), Malta (108), Olanda (107), Emirati Arabi (106), Qatar (106), Svezia (104) e Danimarca (103).

Oltre a questi Paesi, dispongono di reti internet già a ‘prova di futuro’ – in grado cioè di supportare servizi come la Tv ad alta definizione e la videocomunicazione – la Bulgaria, la Romania, la Lituania, la Finlandia, la Lituania, la Germania, il Portogallo e l’Islanda. Nel 2009 erano nove, l’anno prima in questa lista era presente solo il Giappone.

Neanche una città italiana figura inoltre tra le 38 che dispongono di una qualità di banda sufficiente per essere predisposte a diventare comunità intelligenti e sempre connesse: ce ne sono 18 europee, ma nessuna si trova nel Bel Paese, che del resto non fa bella figura neanche sul fronte della banda larga mobile, la cui qualità, a livello globale, è migliorata significativamente, con il 10% degli utenti che può già usufruire di un’esperienza comparabile a quella della banda larga fissa.

 

In generale, hanno spiegato i ricercatori, la qualità della banda larga è aumentata del 48% dal 2008 (anche se alcuni Paesi hanno registrato un incremento molto superiore). In tre anni, la velocità media di download è migliorata del 49% (3,271 Kbps nel 2008, 4882 Kbps nel 2009 e 5,920 Kbps nel 2010), mentre quella in upload è cresciuta del 69% e i tempi di latenza si sono ridotti del 25% a 142 ms.

 

Lo studio, che si basa  riafferma il positivo legame tra la qualità della banda larga, l’innovazione e la crescita economica, sottolineando che molte economie emergenti hanno ‘preso la rincorsa’ concentrandosi sulla copertura a banda larga delle città.