Ict e futuro: entro vent’anni il mondo consumerà oltre 3 milioni di GB al giorno. Necessario ridurre i rifiuti hi-tech

di Antonietta Bruno |

L'analisi, realizzata da Chris Preist, è stata resa nota durante la conferenza internazionale di Indianapolis e ha messo in evidenza la necessità di aumentare l'efficienza delle infrastrutture elettriche e di ridurre la 'spazzatura digitale'.

Mondo


Rifiuti elettronici

Nel 2030 la popolazione mondiale scaricherà o farà passare sui propri computer e laptop, oltre 2.570 milioni di Gigabyte, pari a 3,2 milioni GB al giorno e a persona. E’ questa la stima calcolata da Chris Preist della Bristol University’s Department of Computer Science oltre che associato del Forum for the Future e resa nota a Indianapolis in occasione della seconda IEEE International Conference on Cloud Computing Technology and Science.

 

Tuttavia, tra social network, film online, Tv on demand e altre applicazioni multimediali che ‘succhiano quotidianamente spazio’ e banda in rete, e considerando che nei prossimi anni aumenterà ancora la visione online di video ad alta definizione oltre che il moltiplicarsi di programmi radio in internet, i giga utilizzati e scaricati dalla popolazione mondiale, potrebbero essere molti di più di quelli ipotizzati.

 

Secondo Chris Preist, infatti, in considerazione del fatto che allo stato attuale serve una corrente di 4 wattora (Wh) per ogni MB usato o scaricato, ciò significa che per per continuare a supportare un tale traffico e sostenere gli attuali livelli di efficienza energetica di 1.175 GigaWatts, ci sarà presto bisogno di aumentare di almeno 60 volte l’attuale efficienza delle infrastrutture elettriche.
 

Il tutto però, dovrà essere fatto nel rispetto dell’ambiente e promuovendo l’utilizzo tecnologia e in modo ecologico. Guardare sì ad un futuro innovativo, ma senza sacrificare l’ambiente circostante che potrebbe altrimenti essere inutilmente violentato dalla scienza tecnologica.

Per far si che ciò avvenga, secondo Preist  “bisogna mirare a massimizzare l’efficienza energetica ma anche a ridurre i cosiddetti ‘rifiuti digitali'” ovvero, quello lui stesso definisce il traffico internet spazzatura, “quella miriade di video e altro materiale che scarichiamo ma che poi finiamo per non usare e non guardare”.