NGN: ETNO sostiene la posizione della Ue sui rischi di ridurre i prezzi di accesso all’ingrosso

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


www.etno.be

“Assicurare che i prezzi di accesso all’ingrosso siano fissati in modo da riflettere i costi sottostanti è un elemento importante di un quadro regolamentare prevedibile e che assicuri la capacità degli operatori di investire nell’upgrade delle reti e nello sviluppo delle reti di nuova generazione”. E’ quanto sostiene ETNO, l’associazione degli ex monopolisti delle tlc europee, condividendo la preoccupazione del Commissario Ue Neelie Kroes riguardo il rischio che la riduzione dei prezzi all’ingrosso per le reti in rame possa erodere i prezzi sui mercati della banda larga, rendendo meno attraenti gli investimenti in fibra.

 

La Commissione, ha quindi spiegato la Kroes, collaborerà con BEREC, i regolatori nazionali e le aziende del settore sulla realizzazione di un a serie di di principi da applicare in maniera coerente in tutta la Ue in modo da evitare qualsiasi incoerenza nell’applicazione delle nuove regole da parte degli Stati membri.

Anche l’ETNO si è detto disponibile a lavorare accanto alla Commissione e a BEREC su questi e altri temi: l’associazione ha portato l’esempio del percorso di definizione dei prezzi di unbundling recentemente notificato alla Commissione.

“La decisione relativa all’Italia è un esempio di implementazione appropriata delle indicazioni europee sulla base della procedura di notifica comunitaria”, sostiene l’associazione.

“Per molti anni in Italia, i prezzi dell’unbundling sono stati fissati al di sotto dei costi incrementali di lungo periodo. La misura recentemente adottata deve essere considerata come un ri-bilanciamento attuato al fine di adeguare i prezzi della rete in rame al livello dei costi e con l’obiettivo di offrire un segnale economico appropriato per incentivare nuovi investimenti per lo sviluppo della fibra” conclude l’associazione.