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Banda larga: cresce la velocità delle connessioni in Europa, ma la fibra ottica resta al palo

Europa


La velocità delle connessioni a banda larga, in Europa, continua ad aumentare, così come l’adozione della tecnologia, sia nella sua versione fissa che in quella mobile, ma c’è ancora molto cammino da fare prima di raggiungere gli ambiziosi obiettivi fissati dalla Commissione europea: banda larga per tutti entro il 2013 e connessioni ultraveloci – di almeno 30 Mbps – entro il 2020.

E se l’Europa piange, l’Italia di certo non ride: nel nostro Paese si contano – a luglio 2010 – 12,87 milioni di linee a banda larga. Siamo, dunque, al quarto posto dopo Germania (26,6 milioni di linee), Francia (20,13 milioni) e Regno Unito (18,9 milioni). Se però, in Europa, il numero totale di linee fisse a banda larga è di circa 128 milioni  – di cui 9 milioni di nuove linee attivate da luglio 2009, su circa 220 milioni di famiglie – per una penetrazione del 25,6%, rispetto al 23,9% dell’anno precedente, in Italia, la penetrazione è ferma al 21%, contro il 30,6% del Regno Unito, il 31,1% della Francia e il 31,3% della Germania.

 

Il 29% delle connessioni broadband europee viaggia ad almeno 10 megabit per secondo (Mbps), in aumento rispetto al 15% dell’anno precedente,  il 5% delle linee europee viaggia ad una velocità media di 30 Mbps o superiore, mentre solo lo 0,5% viaggia ad una velocità di 100 Mbps o  superiore. In Italia, la percentuale di linee a 10 Mbps si ferma a meno del 10%. Il 70% delle linee viaggia a 2 Mbps e, quindi, il 20% della popolazione utilizza ancora connessioni con velocità inferiore ai 2Mbps, con l’impossibilità, quindi, per molti cittadini di accedere ai servizi di ultima generazione come la televisione ad alta definizione o i sistemi di videoconferenza, necessitano di un accesso a internet più veloce.

Anche se si assottiglia il divario tra operatore storico (Telecom Italia) e i cosiddetti new entrant nella fornitura di servizi a banda larga, l’Italia è è il solo tra i primi 4 paesi della classifica a vedere ancora l’incumbent dominare il mercato.

Del totale di 12,8 milioni di linee, 7,1 milioni sono gestite da Telecom Italia e 5,7 dai competitor. In Germania, Francia e Regno Unito, invece, il numero di connessioni in capo agli ex monopolisti è inferiore a quello dei new entrant. Evidente lo stacco nel Regno Unito, dove su 18,9 milioni di linee solo 5,3 sono fornite da BT. Se in Italia, dunque, la quota di mercato di Telecom Italia nella banda larga fissa è ancora pari al 55%, nel Regno Unito quella di BT è del 28% e in Francia quella di France Telecom è del 44%. La media Ue è del 44% di quota di mercato per gli incumbent e del 56% per i new entrant.

 

Da segnalare, quindi, che Paesi Bassi e la Danimarca detengono il primato di leader mondiali nell’adozione della banda larga (circa 40 linee ogni 100 cittadini che raggiungono circa l’80% delle famiglie) e che nove paesi Ue (Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito) hanno livelli di adozione della banda larga superiori a quelli degli Stati Uniti (pari a 26,4 abbonati ogni 100 abitanti, secondo le statistiche dell’OCSE di maggio 2010).

 La DSL (Digital Subscriber Line) resta la tecnologia più comune, con 100 milioni di linee, ma la sua quota di mercato è diminuita a favore degli accessi ad architettura a fibra ottica e degli accessi via cavo. Gli accessi diretti in fibra ottica (tecnologia FTTH – Fiber to the Home) sono aumentati del 40% tra luglio 2009 e luglio 2010, ma al momento rappresentano solo l’1,7% delle linee totali in Europa e sono presenti soltanto in un ristretto numero di paesi (in particolare in Svezia, dove il 24% delle linee a banda larga sono di tipo FTTH).

 

Cresce anche la penetrazione della banda larga mobile, che in Europa si attesta al 45%, con 6 dispositivi mobili di accesso alla banda larga dedicati (chiavi USB o dongle) ogni 100 cittadini. In Italia, gli utenti attivi della banda larga mobile sono oltre 15 milioni, per una penetrazione del 26%.

 

Pur in uno scenario di crescita, l’Europa può e deve fare meglio per mettersi al passo con i paesi asiatici, che per primi hanno virato sulla fibra ottica e mantengono ora un netto distacco sul Vecchio Continente. Per il Commissario all’Agenda digitale, Neelie Kroes, “La velocità della banda larga è ossigeno per le comunicazioni digitali, essenziale per la prosperità e il benessere dell’Europa”.

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