La comunicazione ai tempi di Wikileaks: gli Usa tremano in attesa della nuova fuga di notizie

di Alessandra Talarico |

Secondo Dipartimento di Stato e Pentagono a rischio vite umane e sicurezza nazionale. Documenti imbarazzanti anche per Europa e Italia.

Mondo


WikiLeaks

Il Dipartimento di Stato teme che la prossima divulgazione sul sito Wikileaks di nuovi documenti riservati possa mettere a repentaglio vite umane e sicurezza nazionale, creando, inoltre, “tensioni nelle relazioni tra i nostri diplomatici ed i nostri amici nel mondo”

“Naturalmente auspichiamo che ciò non avvenga – ha affermato  il portavoce del Dipartimento di Stato Philip Crowley ma siamo ovviamente preparati alla possibilità che accada”.

 

La nuova tornata di pubblicazioni comprenderebbe documenti e rapporti di diplomatici Usa, incluse “discussioni con responsabili governativi e con cittadini privati” che, secondo varie fonti,  proverebbero tentativi di corruzione di governi e politici stranieri. Dalle indiscrezioni trapelate sui media, i dispacci diplomatici riservati si riferiscono a Paesi come la Russia, l’Afghanistan e alcune ex repubbliche sovietiche dell’Asia centrale, mentre potrebbero venire divulgate anche anche accuse potenzialmente imbarazzanti relative all’Europa e all’Italia: secondo il quotidiano Il Tempo ci sarebbero, infatti, tra i nuovi documenti anche dei report dell’ambasciata di Roma preparati dai funzionari americani “sulle relazioni internazionali e i rapporti con i privati cittadini in Italia e in altri Paesi alleati”.

La loro divulgazione ha messo in allerta anche il Pentagono, secondo cui si tratterebbe di “…un tentativo irresponsabile di destabilizzare la sicurezza globale” e in grado di “mettere in pericolo vite umane”.

 

Gli Usa e i suoi alleati, dunque, si preparano allo scenario peggiore, dopo aver già affrontato un primo assaggio del potere dirompente del sito di Julian Assange a luglio, quando vennero pubblicati 92 mila documenti e rapporti militari segreti utilizzati da ufficiali del Pentagono e dalle truppe sul terreno in Afghanistan, datati dal 2004 al 2009, che descrivevano stragi di civili in incidenti non dichiarati, morti per ‘fuoco amico’ e il doppiogioco dei servizi segreti pachistani.

 

La nuova ‘mega pubblicazione’, secondo quanto trapelato, riguarderebbe un numero di documenti “sette volte più grande” della precedente ed è certo che ha tolto il sonno alla diplomazia americana e mondiale: “Abbiamo passato mesi a studiare le fughe di notizie che potrebbero aver luogo, e l’effetto che potrebbero avere” ha affermato Crowley sottolineando che l’iniziativa di Wikileaks è “deplorevole” e in grado di “nuocere alla nostra sicurezza nazionale”.

“Non sappiamo cosa sarà pubblicato – ha precisato – ma sappiamo fin dall’inizio che Wikileaks è in possesso di file del Dipartimento di Stato”.

 

I documenti in questione sarebbero già arrivati alle redazioni dei principali quotidiani mondiali – dal New York Times al Guardian e a Der Spiegel – mentre Wikileaks, su Twitter, definisce le prese di posizioni della Difesa Usa “nuove iperventilazioni causate dalla paura”.