BSkyB: ora interviene anche la Chiesa. Il reverendo McCulloch si appella alle autorità di vigilanza

di Antonietta Bruno |

Preoccupato per le operazioni del magnate australiano, il ministro di Dio si appella alla volontà degli uomini.

Gran Bretagna


Il Reverendo Nigel McCulloch

Questo acquisto non s’ha da fare.

Si intensifica la cordata anti-Murdoch e a scendere in campo, dopo i ‘No’ che continuano a riecheggiare sull’operazione di acquisizione totale di BSkyB da parte dei gruppi media inglesi; delle tante battaglie intraprese del ministro degli affari economici Vincent Cable e persino le critiche avanzate dal direttore generale della BBC Mark Thompson, è ora la Chiesa anglicana.

 

L’ultima in ordine di tempo a temere che troppo potere nelle mani di una sola persona possa mettere in serio pericolo il pluralismo dell’informazione, tanto da spingere l’arcivescovo di Manchester – il reverendo Nigel McCulloch – con una mossa senza precedenti, a pronunciare la sua contrarietà all’autorità competente – l’Ofcom – sottolineando che “l’integrità di Sky News, qualora l’affare dovesse andare in porto, potrebbe essere compromessa da una sottile influenza editoriale”.

 

La sua richiesta, dunque, è quella di bloccare definitivamente l’offerta del gruppo del magnate australiano Rupert Murdoch, deciso più che mai ad acquisire il restante 61% della ghiotta Pay Tv satellitare, e per la quale aveva già offerto 7,8 miliardi di sterline (oltre 700 pence per azione contro gli almeno 800 richiesti dal Cda della società), tant’è che nonostante i cori dei ‘No’ pochi giorni fa aveva provveduto a fare notificare il progetto di acquisto alla Ue.

 

Operazione questa, nata sotto una cattiva stella poichè a meno di 24 ore dalla presentazione, è stata frenata da Vincent Cable che ha nuovamente investito del problema l’Ofcom, richiedendo all’Authority di esaminare l’offerta di News Corp nell’interesse del pluralismo dell’informazione, e questo anche in virtù del fatto che Murdoch è attualmente proprietario del Sun, News of the World, Times e Sunday Times. Tutte testate che assieme rappresentano un terzo della diffusione nazionale, per cui, l’acquisizione di nuove quote media lo renderebbero ancora più forte.

In virtù di questi nuovi, ma già ben noti elementi, il governo britannico ha aperto un’inchiesta sul ‘caso’ e la pronuncia è attesa per il prossimo 31 dicembre.

 

Nel frattempo però, le voci si moltiplicano e si intensificano anche le motivazioni per cui il tycoon dovrebbe rinunciare alla sua prelibata fetta di torta. “Se News Corp si impadronisse di BSkyB – ha osservato altresì McCulloch – metterebbe sotto una stessa proprietà una delle tre grandi emittenti giornalistiche combinandolo con la più vasta quota di mercato sul fronte della carta stampata”. Dominerebbe, insomma, sia il panorama delle tv che quella dei quotidiani.