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Advertising: la crescita rallenta. Incrementi a due cifre solo per direct mail e internet

Italia


Nel mese di settembre, superando i 700 milioni di euro di investimenti, il mercato pubblicitario ha chiuso con una crescita dello 0,8% rispetto allo stesso mese del 2009.
Dopo diversi mesi decisamente positivi si è verificato un leggero rallentamento dell’advertising, in particolare su quotidiani, radio e affissioni mentre Tv e periodici si sono mantenuti sostanzialmente stabili e direct mail ed internet hanno registrato una crescita – sempre rispetto allo stesso periodo del 2009 – rispettivamente del 13,5% e del 16,9%.
Grazie a questi risultati, la variazione complessiva dei primi tre trimestri dell’anno è aumentata del 4,3%. Considerando la sola tipologia commerciale nazionale la variazione è leggermente migliore (+5,2%).

Secondo Alberto Dal Sasso, sales and marketing director della divisione media di Nielsen: “un rallentamento dell’advertising nell’ultima fase dell’anno è molto probabile ma non preoccupante, il 2010 dovrebbe chiudere con una variazione superiore al 3%, sintomo che le aziende italiane sembrano puntare anche sulla comunicazione per sostenere consumi e awareness in un periodo che rimane incerto dal punto di vista dei macroindicatori. L’aumento del numero di aziende inserzioniste rilevate in questi mesi sembra far cogliere segnali interessanti per il nostro mercato”.

La televisione, considerando sia i canali generalisti che quelli satellitari (marchi Sky e Fox), chiude i primi nove mesi dell’anno con una crescita del +6,9% ed una raccolta pubblicitaria vicina ai 3,3 miliardi di Euro. Sono i settori del largo consumo a determinare la crescita dell’advertising sul piccolo schermo, con alimentari che cresce del +8,1% e bevande/alcolici e toiletries che registrano aumenti a due cifre. I settori media/editoria, finanza/assicurazioni e turismo/viaggi hanno invece ridotto l’advertising in tv.

Sulla radio ricominciano a crescere gli investimenti del settore automobili (+13,0% nel mese di settembre), ma gli aumenti più consistenti sono stati generati dalle aziende dei settori telecomunicazioni, distribuzione e finanza/assicurazioni.

Per quanto riguarda la stampa, i periodici chiudono il mese di settembre in sostanziale pareggio rispetto al 2009 (allo 0,1%) ma la variazione del periodo gennaio-settembre rimane ancora molto negativa ( al 7,3%), in particolare a causa del calo del settore abbigliamento che è il più importante per questo mezzo. I quotidiani confermano un andamento molto discordante tra commerciale nazionale (al 2,5%) e commerciale locale (al 2,6%) ed è proprio il settore abbigliamento (che cresce del 11,4%) che fornisce un contributo rilevante alla crescita.
Infine variazioni molto positive si registrano per internet (+17,6%), cinema (+7,1%), direct mail (+6,7%), e affissione (+6,2%), mentre stentano a crescere cards (-2,4%) e transit (+0,5%).

Nei primi nove mesi del 2010 sono state rilevate 79 aziende inserzioniste in più rispetto al 2009. Nel caso di internet, l’aumento del numero di aziende è stato del 26,3% e per il cinema del 27,9%. Aumenti meno eclatanti, ma decisamente positivi, per gli altri mezzi ed in particolare Tv (+ l9,4%) e radio (+ 4,1%). Bene i quotidiani a pagamento (+ 4,5%) ma la stampa nel complesso subisce un leggero calo nel numero di inserzionisti (-2,0%).

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