Street View: indaga anche la FCC. Licenziato, intanto, dipendente che ha fatto trapelare la notizia dell’aumento degli stipendi

di Alessandra Talarico |

L'attività delle google Cars, già nel mirino delle autorità europee, sarà scandagliata anche dalla Federal Communications Commission, che dice: 'Gli utenti hanno diritto di avere un quadro chiaro e corretto di quanto accaduto'.

Stati Uniti


Google Cars

Anche la Federal Communications Commission americana sta indagando sugli abusi commessi da Google nel corso della raccolta di immagini per il servizio Street View, sulla scia delle indagini già avviate da molte autorità europee, preoccupate per la privacy dei cittadini, ai quali le Google Cars avrebbero carpito tutta una serie di dati dalle reti Wi-Fi incontrate sul loro cammino.

Un ‘errore’ denunciato dalla stessa società, che ha comunque assicurato di non aver mai utilizzato in nessun modo i ‘frammenti’ di informazioni collezionate dalla auto che si stanno occupando di mappare le città per renderne disponibili le immagini per il servizio Street View.

 

Ora, dunque, anche le Autorità americane si stanno occupando della questione e diversi esponenti politici di entrambi gli schieramenti si dicono convinti del fatto che la collezione di dati da parte di Google è stata tutt’altro che accidentale e che le problematiche sollevate dal caso Street View dovranno essere prese in seria considerazione nella stesura della nuova legislazione sulla privacy, l’anno prossimo.

L’indagine della FCC, agenzia responsabile anche dell’etere pubblico che in genere non rende noti i dettagli delle sue inchieste, secondo il Wall Street Journal, è partita all’inizio di quest’anno: l’Autorità, ha spiegato il capo dell’enforcement bureau, ha confermato l’impegno “a far sì che i consumatori coinvolti in questa violazione ricevano un resoconto completo e corretto di quanto accaduto”.

A maggio, era stata l’associazione EPIC a chiedere conto al governo delle malefatte di Google, che se fossero confermate costerebbero alla società una multa di 50 mila dollari per violazione.

Il mese scorso, tuttavia, la Federal Trade Commission ha chiuso la sua indagine su Street View senza misure sanzionatorie, assolvendo la società alla luce dei riscontri che evidenzierebbero come “…Google sta nettamente migliorando le sue policy sulla privacy”.

Google ha ammesso che le macchine del servizio Street View hanno collezionato più dati di quanto inizialmente comunicato – incluse email e password – ma la società ha assicurato alle autorità statunitensi di non aver utilizzato i dati in suo possesso. “In considerazione di questi impegni chiudiamo l’indagine” ha affermato David Vladek, direttore della divisione tutela dei consumatori presso la FTC. Una vittoria per il gruppo che, tuttavia, è ancora nel mirino di 30 procuratori Usa e diverse Autorità europee, tra cui quella italiana, francese, britannica e tedesca.

In Italia, oltre al Garante Privacy – che ha imposto alla società di rendere chiaramente identificabili le Google Cars, oltre a tutta una serie di regole di condotta atte ad assicurare il massimo rispetto della privacy dei cittadini – è scesa in campo anche la procura di Roma, con l’ipotesi di reato di interferenze illecite nella vita privata.

In un recente post sul blog ufficiale della società, Alan Eustace, vicepresidente senior dell’ingegneria e della ricerca , ha spiegato che Google è “mortificata” dal caso scoppiato attorno a Street View e ha ribadito l’intenzione di voler “cancellare questi dati al più presto”. Il mese scorso, quindi, Google ha apportato miglioramenti alle policy sulla privacy e la sicurezza interne, assicurando che da ora in poi la tutela della riservatezza sarà considerata fin dalla progettazione di nuovi prodotti e servizi.

 

Nel frattempo, si è venuto a sapere che la società avrebbe licenziato il dipendente che ha passato alla stampa il memo interno in cui veniva annunciato l’aumento del 10% degli stipendi, nel tentativo di arginare la migrazione di verso la rivale Facebook e altre start up. La notizia dell’aumento è vera, ma la società non avrebbe perdonato l’autore della fuga di notizie, che da alcuni siti americani si è diffusa in un batter d’occhio in tutto il mondo. Secondo il WSJ, il 10% degli ingegneri e dirigenti del social network di Mark Zuckerberg proviene da Mountain View.

“Vogliamo continuare ad attirare i migliori e pensiamo che una remunerazione concorrenziale sia importante per l’avvenire del gruppo”, ha affermato il Ceo Eric Schmidt.