Banda larga e dividendo digitale: Neelie Kroes alle Camere, ‘L’Italia si metta al passo con l’Europa’

di Alessandra Talarico |

Il Commissario ha esortato l'Italia a coinvolgere le PMI e a destinare gli introiti dell'asta delle frequenze al settore delle telecomunicazioni o 'potrebbe crollare il mercato della banda larga mobile'.

Italia


Neelie Kroes

L’Italia, ancora indietro in quanto a diffusione e utilizzo delle nuove tecnologie, “deve mettersi al passo con gli altri paesi che fanno un buon uso di strumenti telematici”. E’ quanto ha affermato il Commissario Ue per l’Agenda Digitale Neelie Kroes, intervenendo a un’audizione davanti alle Commissioni Lavori Pubblici e Comunicazioni e Politiche Ue del Senato e Traporti e Politiche Ue della Camera sulle prospettive delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni.

Anche se nel nostro Paese, ha affermato la Kroes, sono già disponibili servizi di eGovernment messi a disposizione dalle pubbliche amministrazioni, questi sono poco utilizzati dai cittadini, refrattari anche verso l’eCommerce. Eppure, “…abbiamo molti esempi che dimostrano come le Regioni che investono maggiormente in telematica sono quelle che crescono di più”, ha detto la Kroes, esortando a coinvolgere maggiormente le Piccole e medie imprese ed esprimendo preoccupazione per il fatto che “milioni di nostre imprese stanno concedendo vantaggi ad altri Paesi che hanno connessioni internet molto più veloci, come per esempio la Corea e questo è uno dei problemi che l’agenda digitale vuole affrontare”.

Negli ultimi 15 anni le tecnologie dell’informazione e della comunicazione hanno già determinato la metà dell’aumento di produttività in Europa ed è probabile che questa tendenza sia sempre più marcata. L’Agenda digitale indica sette aree prioritarie d’azione: la creazione di un mercato unico del digitale, una più estesa interoperabilità, una maggiore fiducia in internet e nella sua sicurezza, un accesso molto più veloce ad internet, investimenti più consistenti nel settore ricerca e sviluppo, un miglioramento dell’alfabetizzazione e dell’inclusione digitali, l’uso delle tecnologie Ict per sostenere le sfide che la società si trova ad affrontare come il cambiamento climatico e l’invecchiamento demografico.

L’agenda digitale prevede, quindi, misure specifiche finalizzate a rendere disponibile la copertura con banda larga per tutti i cittadini europei entro il 2013, nonché un programma relativo alla politica in materia di spettro radio inteso a garantire che le frequenze radio liberate grazie al passaggio dalla diffusione analogica a quella digitale (il “dividendo digitale”) siano disponibili per nuovi servizi, compresa la banda larga mobile.

“In futuro – ha affermato ancora il Commissario Ue – la telematica raggiungerà un valore pari a 1000 miliardi di euro per ogni anno di Pil europeo” e per questo è essenziale “creare incentivi e condizioni migliori per avere sforzi gli concordati del settore pubblico e privato”.

“Servono piani nazionali per la banda larga, serve un uso più efficiente dei fondi nazionali ed europei. Non insisterò mai abbastanza – ha aggiunto – sull’importanza di investire sulla banda larga”.

“L’Italia – ha poi ribadito – ha molto da guadagnare con l’Agenda Digitale, c’e’ un grande spazio di miglioramento. Siamo pronti a sostenervi e sono ottimista sul fatto che nei prossimi anni sia possibile ottenere buoni risultati”, ha aggiunto.

Ribadendo la necessità che tutti gli Stati partecipino attivamente agli obiettivi dell’Agenda Digitale, la Kroes si è quindi soffermata sulle politiche per un uso più efficiente dello spettro, esortando l’Italia a prendere rapidamente una decisione sulla collocazione delle frequenze del dividendo digitale e ricordando che “…bisogna fare un uso migliore degli spot radio, un uso migliore dello spettro entro il 2013. Se così non fosse, potrebbe crollare il mercato della banda larga mobile”.

Da una decisione rapida in tal senso potrà beneficiare il sistema-Paese, poichè si darà un segnale netto e positivo agli investitori.

La questione delle frequenze lasciate libere dal passaggio al digitale, insieme ai temi legati all’unbundling e alle tariffe di terminazione fissa e mobile – è stata affrontata in mattinata anche col presidente Agcom Corrado Calabrò, col quale – si legge in una nota dell’autorità – la Kroes ha avuto uno “scambio di informazioni ad alto livello sugli sviluppi regolamentari di maggiore attualità in Italia e in Europa”.

Calabrò ha espresso l’esigenza di avviare con sollecitudine il processo di assegnazione competitiva e di destinare una parte considerevole del ricavato delle aste ad investimenti nella larga banda. Un’esigenza condivisa anche dalla Kroes, che di fatto ha ribadito che almeno una parte degli introiti dell’asta delle frequenze dovrà tornare al settore delle tlc.

La Kroes ha aggiunto di essere consapevole che ”le aste ci sono perché il mercato deve funzionare, ma so anche che non è possibile avere introiti di un’asta e spenderli in un settore completamente diverso. C’e’ un obbligo che riguarda quel tipo di settore: è necessario spendere una parte degli introiti dell’asta nello stesso settore, altrimenti ci facciamo del male da soli”.

Il riferimento è alle intenzioni del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che vorrebbe destinare gli incassi derivanti dalle frequenze al Ddl di Stabilità. “Tremonti è un amico di vecchia data”, ha detto la Kroes. che – riguardo al meccanismo del beauty contest previsto per l’asta italiana ha affermato: “…ci sono norme chiare, stiamo seguendo l’evoluzione. Siamo vigili e siamo certi che le norme saranno rispettate perché devono essere rispettate”.

La Kroes dovrebbe incontrare a breve anche il ministro dello Sviluppo Paolo Romani, a cui intende spiegare perché “…sia per l’Italia che per noi, è importante agire e perché quella del 2013 è una scadenza impegnativa”.

”E’ assolutamente importante – ha concluso la Kroes – rispettare questa scadenza, perché e’ la nostra credibilità ad essere in gioco”.

“Il settore dell’economia digitale è considerato fondamentale per garantire un nuovo ciclo di crescita dell’economia, soprattutto in termini di effetti positivi sulla crescita della produttività….Sono obiettivi condivisibili – ha dichiarato quindi Luigi Gambardella (nuovo Chairman di ETNO, in carica a partire dal prossimo gennaio) che ha partecipato agli incontri con la Kroes a Roma – che richiedono un grande sforzo da parte degli Stati membri per raggiungere un livello comune di sviluppo del settore. I target di sviluppo della banda larga prevedono che per il 2013 tutti i cittadini europei possano accedere a connessioni broadband e che, per il 2020, vi siano una disponibilità del 100 di connessioni a 30 MB e che il 50% delle abitazioni siano connesse a velocità di almeno 100MB”.
“Il settore delle telecomunicazioni ha enormi potenzialità di crescita – ha concluso Luigi Gambardella – ed è oramai largamente riconosciuto da tutte le autorità nel mondo che il contributo del settore in termini di crescita della produttività dell’economia è fondamentale. Ma ci troviamo in un momento molto delicato ed è necessario che la Commissione europea, i regolatori ed i governi nazionali siano consapevoli che l’industria necessita di alcune condizioni affinché siano effettuati investimenti di larga scala. Si tratta in particolare di favorire da un lato la capacità d’investimento nelle nuove reti, che sono molto rischiosi e caratterizzati da un grado di incertezza sui ritorni e, dall’altro, di evitare che lo spostamento di valore, già in corso, verso quei player che non contribuiscono ai costi di deployment delle infrastrutture minacci il potenziale di sviluppo delle reti”.