Apple vuole Sony? La società smentisce ma i rumors stuzzicano la Borsa

di Antonietta Bruno |

Mondo


Sony - sede

Sarebbero state solo voci di corridoio ma nel dubbio una cosa certa s’è verificata. Alla notizia che Apple potesse essere interessata all’acquisto di Sony, il titolo della società giapponese nelle contrattazioni in Asia è arrivato a guadagnare più del 3%. L’allarme però, se di allarme si può parlare in questi casi, è subito rientrato poichè le società coinvolte hanno smentito la notizia affermando che si tratterebbe solo di “speculazioni”.

 

Ma allora perchè è stata messa in circolazione? Cosa c’è di vero in questa vicenda e nella possibile strategia di Sony, che in questi giorni è stata al centro dell’attenzione mediatica per una notizia decisamente più leggera, ossia la decisione di mandare in pensione, dopo 31 anni di glorioso successo, il tanto amato riproduttore a cassette Walkman –  in commercio dal 1 luglio 1979 e con vendite che hanno superato i 220 milioni di pezzi nel mondo – per lasciare spazio ai nuovi dispositivi tecnologici?

 

Tutte domande ancora senza risposta. Così come pare essere senza risposta il motivo che ha spinto il settimanale finanziario americano Barron’s a lanciare questa ‘bomba’, a poche settimana dall’annuncio, da parte dall’amministratore delegato della Apple, Steve Jobs, dei risultati di bilancio della società e della liquidità pari a 51 miliardi di dollari.

 

Una disponibilità economica di non poco conto che, sempre secondo quanto riportato dai media specializzati, avrebbe consentito alla multinazionale di mettersi in “modalità acquisizione” e a ‘guardare con attenzione’ a società quali Adobe, Disney e, appunto, Sony.

“Continuiamo a tenere gli occhi aperti perché pensiamo ci siano un paio di opportunità strategiche nel nostro futuro” aveva detto Jobs in quella stessa occasione. Una rilevazione, quella, che però aveva lasciato scettici gli analisti, specie per quanto riguarda la possibilità di rilevare l’intera Sony.  Per loro, infatti, si tratterebbe di “un’offerta ostile” e probabilmente non avrebbe il successo sperato in Giappone. A questo, si aggiungano le perplessità dovute al fatto che Sony, in questo momento, sta collaborando con Google proprio per competere contro la società della mela morsicata.

 

Una manovra anti-Apple che ha già dato i primi risultati grazie all’avanzare della società giapponese sul mercato degli smartphone con Xperia, il modello di punta di Sony Ericsson – che utilizza il software Android sviluppato da Google – e che nel primo semestre dell’anno fiscale, è riuscito a guadagnare in Giappone una quota di mercato pari al 21% ai danni proprio dell’iPhone di Apple che continua comunque, a detenere la leadership con una quota del 60%.