Unbundling. Calabrò: ‘Subito avviato supplemento d’istruttoria su nuove tariffe. Risultato a breve’

di Alessandra Talarico |

Il presidente Agcom è stato audito alla Camera sulla proposta di legge di trasferimento della sede di Agcom e Consob a Milano. Ipotesi che, secondo Calabrò, sarebbe rischiosa sia per i costi che per l'occupazione.

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Corrado Calabrò

Dopo aver ricevuto le osservazioni della commissione europea la scorsa settimana, l’Agcom ha subito avviato un supplemento d’istruttoria sulle nuove tariffe per l’unbundling. Lo ha spiegato il presidente dell’Autorità, Corrado Calabrò, chiarendo che già un’ora dopo aver ricevuto i rilievi della Ue, “…è stato avviato un supplemento di istruttoria con l’advisor”. Un processo che sarà concluso in tempi rapidi, presumibilmente sarà in Consiglio entro un paio di sedute – si tratta solo “di mettere a fuoco un solo punto: il conteggio dei guasti” – e sui cui esiti Calabrò ha preferito non sbilanciarsi. Il risultato, ha affermato, “…lo stabiliranno i tecnici e io non interferisco”.

 

La Commissione europea, la scorsa settimana, ha fa formulato il proprio accordo in merito alla metodologia generale adottata dall’Agcom per calcolare i prezzi all’ingrosso per l’accesso alla rete di Telecom Italia sulla base di un modello di costo che riproduce i costi sostenuti da un operatore efficiente che gestisce una rete in rame di nuova costruzione in un mercato competitivo – ovvero l’approccio bottom-up per la valutazione dei costi incrementali di lungo periodo (BU-LRIC), che riflette i costi sostenuti da un operatore efficiente che gestisce una rete in rame di nuova costruzione in un mercato competitivo.
Tale modello, se correttamente applicato, fornisce, infatti, corrette indicazioni a tutti i potenziali investitori nell’infrastruttura di rete (operatori storici o alternativi) e contribuisce al conseguimento degli obiettivi dell’Agenda digitale per l’Europa, ovvero garantire a tutti gli europei l’accesso a connessioni internet in banda larga di base entro il 2013 e in banda larga veloce e ultraveloce entro il 2020.
La Commissione, dunque, non ha avuto da eccepire sul modo con cui l’Agcom ha applicato la metodologia di costo BU-LRIC per stabilire i costi di rete (che rappresentano circa il 70% dei costi complessivi di accesso), ma ha rilevato che l’approccio usato per stimare i costi commerciali e di manutenzione non appare coerente con tale metodologia, in quanto il regolatore non sembra aver utilizzato i dati di una società efficiente che gestisce una rete in rame di nuova costruzione, invitando l’Agcom a rielaborare i dati utilizzati per stabilire i costi commerciali e di manutenzione prendendo come modello “i dati di una società efficiente che gestisce una rete in rame di nuova costruzione” e a “rivedere il proprio approccio regolamentare – in quanto non orientato ai costi – in relazione all’accesso in banda larga all’ingrosso (WBA) e all’affitto delle linee all’ingrosso (WLR)”.

 

Questa mattina, a margine dell’audizione in Commissione affari costituzionali della Camera dove è in corso l’esame della legge, a firma del leghista Marco Reguzzoni, per trasferire la sede dell’Agcom e della Consob da Roma a Milano – ipotesi che, secondo Calabrò rappresenterebbe “una eccezione nel panorama europeo ed internazionale, essendo la grande maggioranza dei regolatori localizzata nelle capitali, in considerazione delle rilevanti interazioni con le altre istituzioni” – il presidente Agcom ha anche ricordato che Telecom Italia non ha ancora presentato la propria offerta per i servizi a banda ultralarga, che dovrebbero partire da Natale in sei città – Roma, Milano, Bari, Catania, Venezia e Torino – e ha ribadito che, riguardo le regole per la gara di assegnazione delle frequenze del digitale terrestre anche a Sky, l’Autorità sta ancora aspettando il via libera della Commissione europea.