eSociety: l’accesso alla rete come risposta a bisogni razionali ed emozionali sempre più diversificati

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L’87% degli utenti internet italiani si collega giornalmente alla posta elettronica, ma la quota settimanale di tempo speso in attività di social networking resta comunque superiore.

Italia


Social network

La navigazione in rete assolve a bisogni estremamente diversificati, che vanno dal puro entertainment alla gestione di aspetti più pragmatici della propria vita, passando dal web come fonte di informazione e conoscenza. Queste sono le prime anticipazioni dell’indagine Digital Life, presentate oggi, da TNS Italia in occasione del Convegno Ifiit, nella tavola di discussione “Digital Life – Possibili scenari futuri di vita digitale”.

 

Lo studio – condotto con quasi 50.000 interviste in 46 Paesi a copertura dell’88% dell’utenza internet mondiale – evidenzia che, sebbene una larga maggioranza degli utenti (87% in Italia, il 72% a livello globale) controlli quotidianamente la posta elettronica, la quota di tempo spesa in rete settimanalmente nelle attività di social networking sia superiore (si spendono mediamente 4,6 ore a settimana contro le 4,4 utilizzate nelle attività di mailing nel mondo). Risulta evidente anche perché il social networking sia così “sticky”: ciò che è iniziato come una piattaforma di invio di semplici messaggi, si è evoluta in un aggregatore di servizi, il “one -stop-shop” per tutti i bisogni online: si può sentire musica, guardare video, giocare, creare gruppi d’interesse, oltre che ovviamente coltivare relazioni sociali.
Sul web si coltivano poi i propri interessi personali e gli hobby (il 59% degli utenti italiani della rete è impegnato giornalmente in questa attività, spendendoci circa 4,7 ore la settimana) e ci si mantiene aggiornati sulle ultime notizie, sul tempo e lo sport.

 

Dispositivo preferito, per l’accesso ad internet per motivi non professionali, è il Pc di casa, in Italia ed in generale in Europa. Il 26% degli utenti internet intervistati utilizza anche il device mobile (cellulare, smartphone, personal organizer, ecc.), con un picco in Cina pari al 40% ed un dato Italia che si attesta attorno al 15%.

 

Una volta adottato, il digitale diviene il media channel primario. Il 90% degli utenti internet italiani lo utilizza giornalmente, contro un 53% che guarda la TV ed un 46% che ascolta la radio. Un ranking analogo è riscontrabile in generale nei paesi maturi (Europa Est ed Ovest, ma anche Nord America). Nei paesi emergenti asiatici, in America Latina, in Medio Oriente e Nord Africa (dove la penetrazione di internet oscilla tra il 20 ed il 40% del totale della popolazione), il digitale occupa il secondo posto come canale media, preceduto dalla televisione.

Ma “come” approcciamo la rete? Andando oltre i dati grezzi di click through e pagine viste, lo studio, attraverso un’analisi qualitativa preliminare, identifica bisogni ed attività, modalità di comportamenti e relazioni che sono sottesi alla nostra “vita digitale”. Si evidenziano così 6 gruppi tipologici di utenti on-line che esprimono i medesimi bisogni, che hanno le medesime occasioni d’uso e attivano le stesse funzioni su Internet, in una sorta di “segmentazione” degli utenti per analizzarne driver emozionali e vissuto profondo.

La metà del popolo digitale italiano si suddivide pressoché equamente in 2 cluster: gli “Influencers” (24%) e i “Knowledge Seekers” (23%). I primi sono prevalentemente giovani e forti utenti di internet e dei social nertworks. I secondi si rivolgono ad internet principalmente per coltivare i propri interessi e conoscenze; non sono particolarmente interessati al social networking.
Seguono i “Functionals” (18%), con un approccio ad internet decisamente più basic, i “Networkers” (17%) i cui bisogni si aggregano attorno alla necessità di mantenere e sviluppare le proprie relazioni sociali, i “Communicators” (13%) che considerano la rete un modo per esprimere la propria personalità attraverso modalità che gli strumenti offline non consentono.
Per finire gli “Aspirers” (5%), neofiti del web, guidati più dal desiderio di essere presenti che dalle attività svolte effettivamente.

“L’indagine copre la quasi totalità dei mercati, più del doppio rispetto ad ogni altra ricerca simile, effettuata finora” commenta Mattew Froggatt, Responsabile Sviluppo di TNS. “Non è soltanto la prima vera indagine sulle attività svolte online, ma anche il primo studio che valuta in profondità i nostri comportamenti online per analizzare attitudini e drivers emozionali di questi comportamenti”.
“Le medesime attività di marketing e comunicazione giocano ruoli diversi nelle vite dei consumatori, a seconda dei diversi segmenti
– continua Stefano Carlin, Direttore del Business di TNS Italia – E’ pertanto importante assicurarsi che le attività sulla rete siano integrate nella strategia globale e coerenti con i bisogni emozionali dei diversi segmenti obiettivo”.