Cybercrime: negli Usa, 60 persone incriminate per il virus Trojan Zeus

di Antonietta Bruno |

Primi significativi risultati per arginare un fenomeno che a livello globale ha coinvolto migliaia di ignare vittime.

Stati Uniti


Cybercrime

Nessuno è più sicuro dagli attacchi provenienti dalla rete, ma comincia anche la controffensiva delle autorità di repressione dei crimini informatici: negli Usa, oltre 60 persone sono state incriminate per l’utilizzo del pericolosissimo programma informatico noto come ‘Trojan Zeus‘, utilizzato al fine di sottrarre milioni di dollari.

 

Un buon successo per le autorità competenti, e un ulteriore e significativo passo in avanti se si pensa che oltre il 79% degli intervistati a livello globale, ritiene che i criminali informatici di norma non vengono consegnati alla giustizia.

 

L’azione di forza e le indagini che hanno fatto scattare le manette ai polsi dei diretti responsabili degli attacchi, rappresentano un positivo passo in avanti per la sicurezza online e un primo momento di vero contrasto, negli Stati Uniti e nel Regno Unito, a quella redditizia attività posta in essere dai cybercriminali e che si affidano, in questo caso in particolare, alle potenzialità del ‘Trojan Zeus’.

Progettato allo scopo di ottenere l’accesso ai conti correnti bancari attraverso l’installazione di uno strumento che registra i tasti digitati e capace a raccogliere informazioni relative a login e password, questo pericolosissimo programma informatico, viene solitamente utilizzato dai criminali della rete per inviare, ad esempio, richieste per conoscere il PIN dell’utente direttamente nella pagina web, all’insaputa della vittima.

 

Gli esperti di sicurezza Norton suggeriscono, pertanto, alcuni consigli su come difendersi da virus simili. “Fidarsi del proprio istinto in primis. Se la banca invia una richiesta insolita, come conoscere il numero PIN, non bisogna rispondere solo perchè sembra provenire da una società di cui ci si fida. Potrebbe essere il lavoro di criminali informatici, che osservano i movimenti, fino a quando riescono a prosciugare il conto corrente del malcapitato. Il suggerimento e’ di chiamare la banca direttamente prima di digitare qualsiasi informazione personale”.