Audiovisivo: basso il gradimento delle famiglie italiane che nel 2009 ‘per guardare’ hanno speso poco più di 6,5 mld di euro

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Le famiglie italiane nel corso del 2009 hanno speso poco più di 6,5 miliardi di euro. In che cosa? In ingressi per il cinema; per noleggio e acquisto di prodotti home video; canone radio-TV; servizi di Pay TV; audiovisivi via internet-web e mobile. A rilevarlo, è la ricerca di e-Media Institute che ha anche messo in evidenza come questi dati, spalmati per numero di famiglie, rappresentano una spesa media di 264 euro.

 

Il dato italiano che in questo settore precede solo la Spagna all’ultimo posto con una spesa media per famiglia pari a 170 euro, è ben distante da quello degli altri Paesi. Il costo per famiglia riferito alla Francia si aggira, infatti, attorno ai 341 euro. 346 Euro si registrano per la Germania mentre nel Regno Unito, le famiglie spendono mediamente poco meno di 500 euro per prodotti e servizi audiovisivi.

 

A fronte di una spesa ‘per guardare’ ancora inferiore – per dimensioni – a quella degli altri principali mercati europei (Spagna esclusa), è sempre l’Italia il Paese dove questa è cresciuta di più nel quadriennio 2005 – 2009. In questo periodo, infatti, la spesa delle famiglie italiane in prodotti e servizi audiovisivi è cresciuta ad un tasso medio annuo del 6%, grazie soprattutto alla forte ascesa dei consumi di TV a pagamento. Sempre tra il 2005 e il 2009, la spesa “per guardare” è cresciuta ad un tasso medio del 2,6 – 2,7% nel Regno Unito, Germania e Francia, mentre in Spagna si è registrato addirittura un calo dello 0,4%.

 

Secondo e-Media Institute, la spesa delle famiglie italiane in audiovisivi crescerà ancora e nel triennio 2010-2013 potrebbe arrivare a raggiungere un tasso medio annuo del 4,7% e toccare addirittura i 7,8 miliardi di euro contro i 6,5 miliardi del 2009.