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Buchmesse: lo stato di salute del libro in Italia illustrato alla Fiera internazionale di Francoforte

Italia


Le entrate non rispecchiano l’aumento della lettura dei libri digitali. E’ questo il dato che emerge dal Rapporto AIE 2010 (Associazione italiana editori) sullo stato di salute del libro in Italia e presentato oggi a Francoforte in occasione dell’apertura della sessantaduesima edizione della Fiera internazionale del libro.    

 

Dalla sintesi del rapporto, su un mercato librario che in Italia vale oggi ben 3,4 miliardi di euro, è infatti emerso che al calo nel volume d’affari complessivo che nel 2009 sui è attestato sul 4,3% e alla produzione di titoli, si è contrapposto un aumento nella lettura di libri in versione elettronica. Un +1,1% pari a circa 800 mila nuovi lettori che si aggiungono all’esercito dei sostenitori degli eBook, e un ago della bilancia che punta in alto affermando il nuovo fenomeno dei libri digitali che per il prossimo Natale dovrebbe ulteriormente aumentare di qualche punto percentuale.

 

“Il libro – hanno spiegato durante la presentazione alla Buchmesse i rappresentanti dell’AIE – si compra sempre più nelle librerie di catena, un po’ meno al supermercato. Un po’ più in edicola ma molto più online. Gli italiani nel 2009 continuano a preferire la libreria per l’acquisto dei libri (+2,5%). Crescono in particolare le vendite nelle librerie di catena (+4,6%) e nelle librerie online (+13,9%). Diminuiscono in modo importante invece il rateale (-20,4%) e i collezionabili (-31,4%)”.

“Inoltre – aggiungono – avanza il  trend positivo che vede ridursi il peso delle opere di autori stranieri sul totale della produzione libraria: oggi i titoli tradotti sono 10.046, corrispondenti al 20,1% del totale di quelli pubblicati (nel 1997 erano il 24,9%); le copie stampate e distribuite non di autori italiani sono pari al 36,7% (nel 1997 erano il 40,3%). Le librerie online fanno segnare un aumento del 24,5% rispetto al giugno 2009 e le librerie di catena un +6,3%. Solo le librerie a conduzione familiare confermano, in questa prima parte dell’anno, le difficoltà a mantenere la loro quota di mercato”

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