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Skype e Twitter cambiano testa. Due nuovi Ceo per un solo obiettivo: monetizzare il successo di pubblico

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Cambiamento al vertice in casa Twitter e Skype. Sia Evan Williams che Josh Silverman Ceo, rispettivamente, del noto social network e del pioniere del VoIP, lasciano la loro carica all’interno delle due società e dopo anni di lavoro, nella mattinata di oggi hanno annunciato il prossimo cambio di testimone.

 

Evan Williams, Ceo e co-fondatore della piattaforma di microblogging, ha annunciato attraverso il blog del gruppo, la sua decisione di lasciare l’incarico a Dick Costolo, già Chief Operations Officer di Twitter, e al quale spetterà il compito, tra l’altro, di gestire la monetizzazione dei tweet.

 

Ex-Ceo di Feedburner prima ancora che passasse nelle mani di Google, Dick Costolo non è una new entry della grande famiglia di Twitter. Entrato a fare parte del gruppo appena un anno fa, ha svolto un ruolo di primo piano nella stipula di alcune partnership con Google, Yahoo e Microsoft oltre che nella promozione di nuove iniziative di advertising, è decisamente l’uomo più adatto a ricoprire l’importante carica, soprattutto alla luce della necessità impellente di trasformare in liquidità il successo di Twitter. Al suo predecessore il compito di promuovere i nuovi prodotti.

Una decisione, la sua, attesa da tempo poiché in molti nell’ambiente lo vedevano meglio in un ruolo decisamente diverso da quello di amministratore delegato della piattaforma. “Sono molto soddisfatto quando cerco di spingere un prodotto in una certa direzione – ha spiegato Evan Williams dal blog ufficiale – costruire cose è la mia passione e non sono mai stato tanto entusiasta e ottimista per ciò che ancora dobbiamo costruire”.

Nessun retroscena, dunque, né malumori ma solo compiacimenti per una scelta diventata necessaria se non, sotto certi punti di vista, anche obbligata, da parte di un dirigente che ha avuto il merito, in questi anni, di trasformare una piccola azienda di appena 20 dipendenti, in un gruppo di successo in cui lavorano 300 persone e i cui utenti ora inviano 90 milioni di messaggi al giorno.

 

Cambia la situazione ma non di fatto la sostanza, anche in casa Skype. Qui a lasciare l’incarico di amministratore delegato della società è Josh Silverman. A lui, sempre nella mattinata di oggi, è subentrato Tony Bates. Proveniente da Cisco, dove per anni ha ricoperto la carica di vicepresidente, il quarantatreenne Bates prenderà le redini di Skype a partire dal prossimo mese. L’impegno per lui, quello di monetizzare gli sforzi del gruppo che ha al suo attivo oltre 124 milioni di utenti ma di questi, appena 8 milioni risultano essere paganti, in attesa del prossimo sbarco sul Nasdaq, con un’IPO che potrebbe raggiungere il valore di 100 milioni di dollari.

 

In questa nuova strategia di crescita, rientra anche il recente accordo con Avaya che permetterà al servizio VoIP di entrare nel settore delle chiamate business: grazie all’accordo siglato nei giorni scorsi, i clienti Avaya otterranno l’accesso a Skype Connect, che integra i servizi di telefonia su internet con i tradizionali strumenti per la comunicazione aziendale. La piena compatibilità delle piattaforme dovrebbe essere raggiunta nella seconda metà del prossimo anno, quando i clienti di Avaya e Skype potranno comunicare attraverso i due tipi di servizi.

 

Altro importante annuncio reso da Skype riguarda la disponibilità del client Skype for Android, appositamente realizzato per gli smartphone dotati di Android OS versione 2.1 o superiori e che potrà essere scaricato gratuitamente da Android Market o dal sito www.skype.com/m.

“Skype è ormai ovunque” ha spiegato Mark Douglas, product manager di Skype for Android. “Sempre più persone usano Skype per comunicare, collaborare e condividere informazioni quando sono lontane, e questo nuovo applicativo, testato sui modelli HTC Desire, HTC Legend, Google Nexus One e Motorola Milestone, potrebbe fare al caso loro”. La società tuttavia, non ha nascosto alcuni problema insorti con il Samsung Galaxy S, ma si tratta “di problemi in via di risoluzione”.

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