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M&A: Google a quota 23 con l’acquisizione della startup BlindType

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Ventitrè acquisizioni nel 2010 non sono ancora abbastanza per Google, che ha appena messo a segno un altro colpo, portando sotto il suo ombrello la start up BlindType, le cui tecnologie promettono di superare le limitazioni del T9 e rendere più agevole la scrittura di testi e messaggi sui dispositivi mobili.

 

Digitare dei testi dalle minuscole tastiere virtuali degli smartphone è una di quelle attività considerate poco soddisfacenti dal punto di vista della user experience, ma i cui limiti sono quasi dati per scontati. Ecco perché Google vuole provare a giocarsi la carta BlindType – che pure lavora già anche con Apple – per dare ad Android una spinta ulteriore sui rivali.

La tecnologia messa a punto da BlindType migliora sensibilmente il cosiddetto ‘word-prediction‘, ossia la capacità del software non tanto di auto-correggere errori di battitura, dovuti principalmente alla difficoltà di ‘beccare’ il tasto giusto sulle piccole tastiere tipiche degli smartphone, quanto di ‘prevedere’ la parola che si intende scrivere. E così, promette BlindType, anche se non si ‘azzecca’ neanche una lettera, il sistema sarà comunque in grado di arrivare alla parola giusta, praticamente in tutte le lingue contemplate dal sistema di correzione automatica di Google. In questo video una dimostrazione delle funzionalità BlindType.

 

L’acquisizione di BlindType segue di una settimana quella di Plannr, un’altra start up specializzata nella creazione di applicazioni mobili per la pianificazione degli eventi, concluso con l’obiettivo di rafforzare la propria presenza nel campo dei social network. Plannr, sfruttando la geolocalizzazione, permette di tenersi in contatto con una decina di altri utenti attraverso email, sms e chiamate.

La corsa alle acquisizioni da parte di Google rappresenta, dicono gli analisti, l’ennesimo tentativo da parte del re dei motori di ricerca di differenziarsi da uno stuolo di rivali sempre più concentrati tutti sugli stessi prodotti. A differenza del gruppo di Mountain View, ad esempio, nel 2010 Facebook ha messo a segno ‘solo’ sei acquisizioni, Microsoft una decina.

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