Musica online: mercato Usa in stallo, mentre in Francia l’Hadopi rende noto il testo delle mail di avvertimento

di Antonietta Bruno |

Nei primi sei mesi dell'anno sono state scaricate soltanto 630 milioni di tracce. Colpa del file-sharing, ma non solo.

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L’indebolimento della fiducia dei consumatori, dell’interesse per nuove fonti musicali e della complessità delle diverse modalità di acquisto di musica online a disposizione degli utenti, sono stati determinanti per frenare, negli Stati Uniti, la crescita delle vendite di musica digitale nei primi sei mesi del 2010. Ad evidenziarlo, i risultati dell’ultima ricerca Nielsen Music che, per questo particolare settore, parla di “rovesciamento del trend rispetto agli anni passati”.

 

Considerando i progressi del 13% nel 2009 e del 28% nel 2008, i dati calano sostanzialmente nel primo semestre di quest’anno, quando dai sistemi di downloading legali sono state scaricate soltanto 630 milioni di tracce. Combinata alla vendita di interi album, la crescita complessiva è stata del 5%.

 

Un rallentamento rispetto al mercato europeo, che nel periodo di riferimento registra una crescita del 7% nel Regno Unito e del 19% in Germania e Francia,  che Jean Littolff, managing director di Nielsen Music, auspicando in un ‘blocco momentaneo’, cerca così di spiegare: “le vendite Usa si trovano in un momento di stallo a causa dell’indebolimento della fiducia dei consumatori e della complessità delle diverse modalità di acquisto di musica online a disposizione degli utenti. Le etichette discografiche per controbilanciare il calo delle vendite di Cd si sono affidate alle piattaforme digitali ma ulteriori metodi di distribuzione digitale, come lo streaming, stentano ad attrarre un interesse rilevante mentre continuano le modalità illecite di file-sharing”.

 

Il problema è sempre lo stesso, dunque. La tanto contestata ‘prassi’ di scaricare illecitamente musica dalla rete. Un problema che molti governi hanno tentato di risolvere anche con leggi ad hoc. E’ il caso della Francia, dove l’alta Autorità per la diffusione delle opere e la protezione dei diritti su internet (Hadopi), nel rispetto della legge ‘Creazione e Internet’, sta per inviare le prime mail di avvertimento tutti gli utenti individuati a scaricare musica, film e quant’altro dai siti P2P.

Secondo la nuova normativa, tutti coloro che si ‘macchiano’ di questo reato, se beccati a scaricare materiale protetto per ‘uso personale’ rischiano un mese di distacco della linea e una sanzione che può arrivare a 1.500 euro. Più pesante la pena pensata per chi da questa ‘pratica’ ne tre vantaggi. In questi casi, il reo rischia fino a tre anni di carcere, multe fino a 300 mila euro e un anno di sospensione della connessione internet.

 

Una legge simile a quella francese, è entrata in vigore anche nel Regno Unito dove i risultati si sono visti già dopo il secondo avvertimento e gli illeciti sono diminuiti del 70%.

Prima di partire con l’invio degli avvertimenti, l’Autorità ha deciso di rendere pubblico il contenuto delle email per evitare che gli utenti cadano vittime di attacchi di phishing.