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Franco Bernabè: migliorato approccio Ue su reti NGN. Bene alleggerimento degli obblighi

Unione Europea


Il tema dell’importanza di un mercato unico per le telecomunicazioni e le nuove tecnologie è stato affrontato dal Commissario Ue Neelie Kroes a margine della Conferenza organizzata da Etno e Financial Times a Bruxelles, che ha riunito i vertici delle maggiori aziende Tlc e della politica europea: “E’ il momento del cambiamento e se non lavoriamo tutti assieme attivamente per gestire questo cambiamento, sarà più difficile per tutti”, ha detto, ribadendo la necessità di “un mercato unico veramente competitivo per tutti gli aspetti del mercato tlc in Europa”.

 

Riferendosi, quindi, al roaming – i cui prezzi sono stati ‘uniformati’ nella Ue grazie a un intervento della Commissione – la Kroes ha sottolineato che non saranno proposte nuove barriere per controllare i prezzi nella telefonia mobile, ma è auspicabile comunque un ulteriore livellamento delle differenze “tra i prezzi del roaming e i prezzi interni”.

La Kroes ha quindi sottolineato che le nuove linee guida Ue per il passaggio alla NGN, rappresentano “un buon equilibrio tra la necessità di dare un ulteriore slancio agli investimenti e quella di proteggere il processo concorrenziale”

Una forte concorrenza nei mercati della banda larga, ha quindi aggiunto, può consentire un approccio regolamentare più ‘rilassato’ su questioni come la neutralità della rete:  “la concorrenza fra infrastrutture, combinata con appropriate misure di trasparenza, offre ai clienti la possibilità di scegliere tra diversi fornitori, annullando i potenziali pericoli per la neutralità”

Sempre a margine dell’assemblea Etno, l’Ad di Telecom Italia, Franco Bernabè, è tornato a parlare delle regole appena fissate dalla Ue per il passaggio alla fibra ottica: la raccomandazione, ha spiegato, ‘è un passo avanti laddove prevede la necessità di verificare i contesti geografici di sviluppo del mercato, calibrando di conseguenza le regole di accesso alla rete’. In questo modo, ‘i principi della raccomandazione saranno armonizzati al contesto locale’.

 

La Commissione europea, intanto,  ha stanziato un finanziamento di 10 milioni di euro per un progetto – battezzato Webinos (‘Secure webOS application environment’) – volto alla creazione di un sistema operativo open source (OS) e di applicazioni che potranno essere utilizzate su diverse piattaforme mobili.

 

Una ventina le aziende coinvolte nel progetto, tra cui operatori telefonici, produttori di infrastrutture e di automobili: Sony Ericsson, Telecom Italia, Deutsche Telekom, BMW, Samsung UK, il Fraunhofer Institute for Open Communication Systems (FOKAS), la National Technical University di Atene, l’Interdisciplinary Institute of Broadband Technology e il Politecnico di Torino.

 

“La vision del progetto è quella di creare una piattaforma ‘universale’, che consenta di usare un’applicazione a prescindere dal sistema operativo o dispositivo, sia esso uno smartphone, un Pc, un televisore o un’unità di entertainment di un’automobile”, ha spiegato il curatore del progetto, Stephan Steglich, sottolineando la necessità di abbattere le attuali restrizioni hardware e software che impediscono di usare lo stesso programma su sistemi diversi.

Barriere anche economiche che stanno rallentando lo sviluppo di un vero mercato unico per le applicazioni web.

Se gli obiettivi di Webinos saranno raggiunti, gli utenti saranno quindi in grado di condividere la stessa foto o video sul telefonino, sul televisore, o sul Pc.

Il supporto sul versante della standardizzazione arriverà dal World Wide Web Consortium (W3C).

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