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Editoria: svolta sulle tariffe agevolate, ma dagli operatori del settore la richiesta di ulteriori variazioni al decreto

Italia


 

Un primo passo avanti è stato fatto, ma ora c’è bisogno che “il governo faccia rapidamente la sua parte”.  Ad esprimersi in questi termini dopo l’approvazione con voto bipartisan da parte del Senato, dell’emendamento al Decreto ministeriale che elimina fino al 31 dicembre 2012 il rimborso da parte del Dipartimento editoria della Presidenza del Consiglio a Poste italiane SpA per le tariffe postali agevolate per le spedizioni, è l’Associazione nazionale delle cooperative editoriali e della comunicazione (Mediacoop).

 

In una lettera indirizzata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, la Mediacoop  ha ribadito la necessità dell’introduzione nel documento approvato in prima lettura a Montecitorio, ma ancora provvisorio al 5 ottobre prossimo (data della sua decadenza), di alcune modifiche per “evitare una eccessiva penalizzazione degli editori minori”.

 

Non solo, corretta ed equa dovrà essere anche l’applicazione delle tariffe per evitare che, a seconda della residenza degli abbonati, si possa verificare una discriminazione per gli abita nelle zone periferiche rispetto a chi risiede nel centro città.

 

“Del tutto incomprensibile è poi – scrive ancora l’associazione a Letta – la vicenda che riguarda il non profit. Il Governo ha, infatti, più volte ribadito che il necessario decreto che ristabiliva le tariffe postali agevolate sarebbe stato rapidamente emanato con la relativa copertura. Alla data odierna tale reiterata promessa è rimasta del tutto inevasa, rendendo difficoltosa la stessa sopravvivenza di strutture ed organizzazioni che svolgono compiti ed attività di grande rilievo sociale”.

 

Appelli, dunque, ma anche suggerimenti di variazioni da apportare per evitare il collasso dell’editoria italiana. Il tutto, da concretizzarsi entro i 15 giorni previsti per l’entrata in vigore della legge di conversione del decreto, che dovrebbe recepire anche l’accordo raggiunto lo scorso 21 luglio tra Fieg e Poste Italiane.

 

Una sorta di intesa per cercare di venire a capo del grave problema che si era venuto a creare da primo aprile del 2010. Da quando cioè, un decreto sospese la proroga delle agevolazioni postali previste dalla legge sull’editoria e fece aumentare del 120% le tariffe delle spedizioni senza che gli editori potessero rivedere gli abbonamenti già conclusi con i propri lettori per l’anno di riferimento.

 

Da quella fatidica data, tantissimi i disagi e incalcolabili anche i danni tant’è che molti periodici, tra i quali anche i settimanali diocesani, le testate del terzo settore, le voci dei territori e le riviste missionarie decisero di sospendere le pubblicazioni.
 

Dopo tante battaglie, un primo spiraglio di luce si è visto proprio a fine luglio, a margine dell’accordo tariffario siglato tra Poste Italiane e le associazioni degli editori. Accordo, che in sostanza prevede l’aumento al 38% fino al primo settembre 2011, e successivamente scatti di un ulteriore rincaro del 17%.

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