Anche Telecom Italia con internet a 100Mb: sei città entro Natale. Franco Bernabè, ‘Agcom ci autorizzi a partire coi servizi’

di Alessandra Talarico |

Corrado Calabrò: 'Finalmente un fatto concreto dopo tanti annunci'.

Italia


Franco Berbabè

Si è svolta oggi presso la sede Agcom l’attesa audizione dell’amministratore delegato di Telecom Italia, Franco Bernabè per fare il punto sui piani operativi dell’incumbent nel campo banda ultralarga.

Bernabè ha chiesto al presidente dell’Autorità, Corrado Calabrò, l’autorizzazione per avviare – presumibilmente entro Natale – la commercializzazione di un’offerta internet a 100 mega in sei città italiane – Roma, Milano, Catania, Bari, Venezia e Torino – per un totale di circa 520.000 abitazioni.

Telecom Italia, ”nonostante gli investimenti non può ancora avviare la commercializzazione mentre altri che non hanno i nostri stessi vincoli sono partiti”, ha affermato Bernabè, riferendosi al recente lancio, da parte di Fastweb, dell’offerta Fibra 100.

Pertanto, la società ha chiesto ad Agcom di poter avviare la commercializzazione delle proprie offerte e l’Autorità, deciderà sulla base degli elementi forniti. Bernabè si è detto comunque fiducioso su una risposta ‘positiva’.

L’incontro di oggi “testimonia che questo grande progetto è partito”, ha affermato Bernabè auspicando che, entro Natale, Telecom Italia possa “avere parecchi clienti a banda ultralarga”.

Riguardo quindi lo sviluppo di internet mobile, l’Ad del principale gruppo telefonico italiano ha assicurato che le infrastrutture mobili e la fibra ottica “…cresceranno in modo armonico al servizio dei cittadini”.

A margine dell’incontro con Calabrò, Bernabè si quindi nuovamente soffermato sulle linee guida appena emanate dalla Commissione europea per lo sviluppo delle reti di nuova generazione. Le indicazioni fornite dall’esecutivo europeo, secondo l’Ad, ”tracciano un quadro ben preciso. Non prevedono il trasferimento meccanico delle norme dal rame alla fibra, prevedono invece la simmetria e la segmentazione geografica dei mercati”.

Quanto al ruolo svolto dall’Agcom in questo delicato passaggio, Bernabè ha sottolineato lo stimolo giunto dalla costante attenzione dell’Agcom ai temi della banda ultralarga “…è quello che consente oggi l’avvio concreto della commercializzazione. In questo caso il sistema Italia si è mosso in modo armonico”.

L’amministratore delegato di Telecom Italia si è infine soffermato sugli esiti del tavolo di confronto svoltosi venerdì, che ha portato a un accordo sul versante delle infrastrutture, sottolineando, innanzitutto, che il programma di Telecom Italia sulla fibra “è coerente con l’accordo tecnico tra gli operatori raggiunto la scorsa settimana”, ma anche la necessità di avere regole chiare, la cui stesura è di competenza sempre dell’Agcom.

Il presidente Calabrò, da canto suo, si è detto soddisfatto dell’incontro: “prendo atto che, dopo tanti annunci, finalmente siamo di fronte a un dato concreto”, ha affermato, dicendo di aver particolarmente apprezzato l’impegno di Telecom Italia nel potenziamento delle retri mobili, dopo l’allarme lanciato a luglio circa un possibile collasso delle infrastrutture a causa del traffico in continua crescita legato agli smartphone.

“La notizia che la velocità di accesso alla rete mobile sarà portata a 21 Mbit/s entro l’anno, a 42 Mbit/s entro l’anno prossimo e, con la tecnologie LTE, fino a 100 Mbit/s unita all’annuncio della trasformazione della rete di backbone da rame in fibra ottica è molto importante e rappresenta un passo nella giusta direzione per offrire ai cittadini una rete mobile di qualità”, si legge in una nota diffusa dall’Autorità dopo l’incontro con Bernabè.

Già lunedì, in occasione della presentazione della nuova piattaforma di cloud computing, battezzata la “Nuvola Italiana”, Bernabè aveva ribadito l’impegno della società sul versante della fibra ottica, sottolineando al contempo la necessità della società di diversificare la propria offerta: “La facciamo noi”, aveva detto, sottolineando la volontà del gruppo di portare avanti i suoi progetti “senza delegare a terzi la responsabilità di infrastrutturare il Paese”.
“Telecom Italia – aveva spiegato Bernabè – non può vivere di connettività. I nostri programmi di potenziamento della banda larga e ultra larga sono un impegno fortissimo che abbiamo verso noi stessi, verso i nostri clienti e il Paese. Però, si tratta solo di un prerequisito. Nel medio-lungo periodo non possiamo fare i trasportatori di bit ma dobbiamo diventare fornitori di servizi”.