Pirateria: via libera del Parlamento al ‘Rapporto Gallo’. In vista sanzioni penali per chi viola il copyright

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


Marielle Gallo

Il Parlamento europeo ha adottato oggi – con 328 voti a favore, 245 contro e 81 astensioni – la Relazione di Marielle Gallo (PPE, gruppo Democratico Cristiano) sull’applicazione dei diritti di proprietà intellettuale nel mercato interno, che chiede alla Commissione europea di rivedere la Direttiva 2004/48/CE al fine di rafforzare il quadro giuridico comunitario in materia e dare la possibilità di procedere penalmente contro chi viola i diritti di proprietà intellettuale.

Considerato il rapido sviluppo dell’ambiente digitale, la Relazione esorta l’esecutivo ad adattare più rapidamente le norme in vigore, finalizzate a lottare contro le violazioni dei diritti intellettuali, ai cambiamenti nei mercati e nelle tecnologie, senza pregiudicare “il legittimo diritto all’interoperabilità, che rappresenta un elemento essenziale per una sana concorrenza sul mercato della diffusione delle opere digitali, in special modo per gli autori e gli utenti del software gratuito”.

La violazione sistematica dei diritti di proprietà intellettuale (DPI) su internet rappresenta un problema crescente per l’economia e richiede una risposta a livello europeo. “La pirateria online – ha affermato Marielle Gallo – è una violazione delle leggi sul copyright e provoca seri danni agli artisti, all’industria culturale e a tutti i suoi lavoratori. Lo scopo del mio rapporto è quello di porre questi problemi sul tavolo e metterci al lavoro in modo urgente ma composto per valutare la pirateria”.

 

“L’enorme crescita del file-sharing non autorizzato di opere protette da copyright è un problema crescente per l’economia europea in termini di opportunità di lavoro e di ricavi per l’industria così come per il governo”, le fanno eco gli eurodeputati.

In effetti, un recente studio condotto da Tera Consultants ha confermato il drammatico impatto della pirateria digitale sull’economia del lavoro in Europa. Nel 2008, a causa principalmente della pirateria digitale, le industrie creative Ue che producono cinema, serie TV, musica e software, hanno registrato perdite pari a 10 miliardi di euro e 185 mila posti di lavoro in meno. Solo in Italia i danni causati dalla diffusione illecita di contenuti protetti, sono stati di 1,4 miliardi di euro con 22,4 mila posti di lavoro persi.

 

Nella sua Relazione, quindi, la Gallo ha invitato la Commissione a proporre “una strategia organica per i DPI, che sia atta a rimuovere gli ostacoli alla creazione di un mercato unico nell’ambiente online e che adatti il quadro normativo europeo in materia alle attuali tendenze della società come pure agli sviluppi tecnologici”.

 

Alla Commissione è stato quindi chiesto di sottoporre a revisione la Direttiva 2001/29/CE sull’armonizzazione di taluni aspetti del diritto d’autore e dei diritti connessi nella società dell’informazione, per garantire maggiore precisione “nell’intento di garantire l’armonizzazione a livello Ue del quadro giuridico in materia di protezione dei diritti d’autore nella società dell’informazione”, nonché di analizzare – attraverso l’Osservatorio europeo della contraffazione e della pirateria – “…la questione delle licenze multiterritoriali per i contenuti digitali al fine di potenziare l’offerta legale di detti contenuti”.

 

Soddisfazione per l’approvazione del rapporto Gallo è stata espressa anche da FIMI.

“Sicuramente il voto del Parlamento europeo costituisce un importante segnale affinché vi sia una maggiore incisività nella lotta anche alla pirateria digitale in Europa e negli Stati membri” ha dichiarato il Presidente di FIMI, Enzo Mazza, che proprio nei giorni scorsi aveva incontrato i parlamentari italiani a Bruxelles cercando di ottenere pieno sostegno al rapporto Gallo.