Smartphone. Dopo Nokia, anche LG cambia ‘testa’: via Nam Yong, arriva erede dei fondatori

di Alessandra Talarico |

Corea


Koo Bon-Joon

I telefonini costano caro anche al patron di LG, Nam Yong, che – sotto attacco per le ingenti perdite della divisione mobile nel secondo trimestre – sarà sostituito da ottobre da Koo Bon-Joon, attuale vicepresidente di LG International ed erede della famiglia che ha fondato di LG. Suo fratello, Koo Bon-Moo,  è l’attuale presidente di LG.

 

L’ultima trimestrale del gruppo ha registrato, in effetti, la prima perdita operativa della divisione mobile da 4 anni a questa parte, la peggiore della sua storia, con un crollo dei profitti del 33% e perdite, pari a 120 miliardi di won, (78,9 milioni di euro).

 

Come Nokia, che per la prima volta ha assunto un Ceo non finlandese – Stephen Elop – per tentare di rilanciare il business, anche LG punta su un nuovo Ceo per far fronte alle sfide di un futuro che sarà sempre più caratterizzato dagli smartphone.

Secondo IDC, il mercato dovrebbe crescere quest’anno del 55,4%, per un totale di 269,6 milioni di smartphone venduti , contro i 173,5 milioni del 2009.
Previsioni corroborate anche dai dati di vendita del primo semestre 2010: nei primi sei mesi di quest’anno, sono stati consegnati globalmente 119,4 milioni di smartphone, il 55,5% in più rispetto alla prima metà del 2009, quando ne erano stati consegnati 76,8 milioni.

 

Lo scorso anno, nonostante la crisi mondiale, LG è riuscito a rosicchiare quote ai rivali, giungendo a circa il 10% e conquistando il terzo posto del mercato mondiale, grazie al successo ottenuto dai modelli touchscreen, venduti a un costo decisamente inferiore rispetto ai concorrenti.
Il conglomerato coreano, tuttavia, è appena entrato nel mercato degli smartphone e, di questo, controlla soltanto l’1%.
Come, Nokia, quindi, anche LG è stata penalizzata dal ritardo accumulato in questo segmento, rivoluzionato dall’arrivo dell’iPhone Apple, e dal conseguente crollo dei prezzi dei cellulari tradizionali, in cui il gruppo coreano è specializzato: il prezzo medio di vendita dei dispositivi LG è di 68 euro, contro i 160 di Sony Ericsson e i 450 dell’iPhone.

 

“LG – spiegano gli analisti – ha bisogno di riforme interne poiché l’Ad ha reagito troppo lentamente all’avvento degli smartphone e al deterioramento dei risultati della divisione mobile”.

Il gruppo si è detto convinto, tuttavia, di riuscire a vendere 140 milioni di cellulari, in crescita del 20% rispetto al 2009 e ha annunciato l’uscita, per la fine dell’anno, di 20 nuovi smartphone,  la metà dei quali basati sul sistema operativo Android di Google. Questa settimana, inoltre, il gruppo presenterà un nuovo smartphone, l’Optimus One – con sistema operativo Microsoft – di cui saranno distribuiti 10 milioni di esemplari in tutto il mondo attraverso 120 operatori.
 

Nam Yong era alla guida di LG dal 2007. La notizia delle sue dimissioni è stata accolta positivamente dalla Borsa: in mattinata il titolo guadagnava il 6%.