Mobile music: Google tratta con le major per nuovo servizio anti-iTunes, mentre dalla Cina arriva la carica di nuovi dispositivi Android

di Alessandra Talarico |

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È sulla musica digitale che si consuma l’ultimo scontro tra Google e Apple: il gigante dei motori di ricerca sarebbe infatti in trattativa con le major per un servizio di download con tanto di ‘lucchetto’ digitale destinato alla telefonia mobile.

Sarebbe stato lo stesso vicepresidente di Google, Andy Rubin, a condurre le trattative con l’industria discografica, per il lancio di un servizio che potrebbe partire già per Natale.

 

Attualmente, il mercato della musica digitale è stradominato da iTunes della Apple, cui fanno capo il 70% delle vendite di brani digitali negli Stati Uniti.

Ma il gruppo di Mountain View spera di poter far leva sul successo dei dispositivi motorizzati Android per incalzare la rivale: secondo recenti dati, forniti dalla stessa società, ogni giorno ne sarebbero infatti venduto oltre 200 mila esemplari.

 

L’ingresso di un peso massimo come Google non farebbe che bene alle major, che sperano di rimpinguare i loro profitti traendo vantaggio dalla competizione con Apple, che spazia ormai dai servizi audio video in streaming ai telefonini, dai software alla pubblicità. Le major, pur dovendo molto a Apple e al servizio iTunes, temono lo strapotere del gruppo di Cupertino sulle diverse fasi della vendita: dai prezzi dei brani fino al formato.

 

Il dirigente di una casa discografica avrebbe affermato che Google “…ha la portata, le risorse e i mezzi per concorrere con iTunes. Legando il servizio alla ricerca e ai dispositivi Android si avrà un attore molto potente e questo è un bene per l’industria discografica”.

 

Anche se sul web sono ormai numerosi i servizi di download musicale, “Google può ancora dire la sua nel segmento dei telefonini e dei dispositivi connessi”, ha affermato Larry Kenswil, un ex dirigente di Universal Music, prevedendo che saranno proprio i dispositivi mobili connessi a internet il prossimo terreno di battaglia per la conquista del mercato della musica digitale.

 

Ma, avvertono gli analisti, il solo fatto di essere una società così imponente, non dà a Google garanzia di successo: anche Amazon ha lanciato uno store per la vendita di musica digitale, ma non ha conquistato che il 12% del mercato dal 2007.

 

Le case discografiche, da canto loro, sperano che l’introduzione di nuovi servizi musicali cloud-based spinga gli utenti ad effettuare acquisti ‘d’impulso’ da qualunque posto grazie alle connessioni mobili.

 

Apple e Google non si sono risparmiate al fine di costruire un loro ecosistema attorno alla musica in mobilità: la prima ha acquistato a dicembre la società LaLa Media per chiuderla ad aprile, facendo ipotizzare il prossimo lancio di un nuovo servizio cloud, e ha svelato nei giorni scorsi una nuova versione di iTunes maggiormente orientata ai social network.

Google, invece, ha acquistato sempre per poi chiuderla, la Simplify Media che produce software per la condivisione di musica e foto su iTunes, iPhoto e Windows Media player.

 

Dalla Cina, intanto, l’annuncio che i due maggiori produttori locali – Huawei e ZTE – produrranno nuovi dispositivi basati sul sistema operativo Android.

ZTE produrrà un tablet – che gli insider chiamano V9 – simile all’iPad che dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno in Europa, America Latina e Asia Pacifico.

Huawei, invece, produrrà 4 nuovi smartphone Android, di cui uno – l’Ideos – dovrebbe costare non più di 200 dollari.