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Certificati online: medici chiedono proroga per mancanza di strumenti ma Brunetta assicura, ‘operativi entro una settimana’

Italia


Il Coordinamento Italiano dei Medici Ospedalieri – Associazione Sindacale dei Medici Dirigenti (Cimo-Asmd) ha chiesto una proroga per la fase di prova dell’invio dei certificati medici online, mancando ancora gli strumenti idonei atti a rispettare i termini previsti dalla normativa.

In una lettera inviata al ministro della Pubblica Amministrazione e Innovazione Renato Brunetta, al ministro della Salute Ferrucio Fazio e al coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni Luca Coletto, il presidente Cimo-Asmd Riccardo Cassi ha sottolineato l’assenza, in molte aziende sanitarie “dei mezzi necessari per inviare i certificati di malattia per via telematica nonostante la vicina scadenza del periodo di collaudo”, e ha quindi chiesto il prolungamento del periodo di prova del sistema, affinché i medici siano messi nelle condizioni “di farlo dalla propria amministrazione”.

I medici chiedono inoltre l’apertura di un tavolo tecnico tra amministrazioni centrali, regionali, e organizzazioni sindacali della dirigenza medica e veterinaria per affrontare le tante e gravi problematiche specifiche della categoria, quali la drammatica situazione dei Dea/Pronto soccorso, “strutture che dovrebbero essere pronte ad affrontare le emergenze e in cui, invece, si registrano sovraffollamento cronico dei pazienti, tempi di attesa elevati e problemi organizzativi”.

In queste strutture – conclude la lettera – è necessario prevedere metodologie tecniche e operative specifiche per l’invio dei certificati online come l’utilizzo di personale dedicato o l’invio centralizzato da parte della direzione sanitaria”.

 

Eppure, secondo il ministro Brunetta, tutto va bene: i certificati medici online – quindi ricette, cartella clinica, prenotazioni visite ed esami – saranno operativi tra qualche settimana.

 

In una nota diffusa dal ministero per l’Innovazione e le Tecnologie, si legge che “la distribuzione ai medici delle credenziali di accesso (PIN) necessarie per l’utilizzo del nuovo sistema di trasmissione telematica, attraverso il quale, dal 19 luglio, il certificato di malattia dei lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati, deve essere inviato direttamente all’Inps” è proseguita a ritmo serrato per tutto il mese di agosto.

 

Secondo una rilevazione effettuata dal Formez, “…i ritardi nella distribuzione dei PIN manifestati in fase di avvio siano da ricondurre soprattutto a problemi organizzativi-burocratici interni alle aziende, quali quelli di natura tecnico-informatica, oppure di chiare direttive da parte degli uffici  competenti. Solo nel 5% dei casi le cause del ritardo vanno invece riferite a fattori di tipo esterno riferibili alla mancata ricezione delle azione dei PIN”.

 

Le Aziende sanitarie e quelle ospedaliere, informa ancora il ministero, “hanno iniziato l’azione di distribuzione intervenendo innanzitutto sui medici di famiglia, che di fatto sono quelli più operano sul fronte della certificazione per malattia”.

 

Il numero di medici di famiglia oggi dotati di credenziali di accesso al sistema – prosegue la nota –  “è infatti passato dal 32% di fine luglio a oltre il 70%. Significativo è stato anche l’avanzamento registrato per i medici ospedalieri, di cui circa il 25% risulta attualmente dotato di PIN di accesso al sistema”.

Nel mese di agosto, conclude quindi il ministero, il numero di certificati di malattia trasmessi in modalità telematica è passato da 150.000 a oltre 260.000, con un aumento di circa il 70%.

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